In quel giorno lontano in cui giungeremo alla porta del paradiso non ci verrà chiesto con quanta cura abbiamo spolverato le crepe del marciapiede. Bensì con quanta profondità abbiamo deciso di vivere. […]
Forse sei giunta alla mia porta perché sei interessata a vivere in modo tale da essere benedetta dal miracolo di “essere giovane da vecchia e vecchia da giovane”, ovvero essere ricolma di una graziosa varietà di paradossi in stabile equilibrio. Ricordi che la parola paradosso significa un’idea contraria alle opinioni convenzionali? E così è per la grand-mère, la più grande delle donne, la grande madre… perché è una donna saggia in formazione che abbina ciò che sembra illogico, ma assolutamente utile con le grandi dote della psiche profonda.
Le grandi doti paradossali sono, principalmente, essere saggia e acquisire di continuo nuovi insegnamenti; essere ricolma di spontaneità e affidabilità; essere selvaggiamente creativa e risoluta; essere audace e accorta; proteggere la tradizione ed essere originale. […]
Se sei interessata a queste contraddizioni, sei interessata anche all’archetipo misterioso e irresistibile della donna saggia di cui la grande madre è una rappresentazione simbolica. L’archetipo della donna saggia appartiene a donne di tutte le età e si manifesta con forme e modalità uniche nella vita di ogni donna.
Parlare dell’imago profonda della grande madre come uno degli aspetti più importanti dell’archetipo della donna saggia non significa parlare di un’età cronologica o di una fase nella vita delle donne.
Grande perspicacia, grande preveggenza, grande pace, espansività, sensualità, grande creatività, acume e audacia nell’apprendimento, ovvero essere sagge non è una condizione pienamente formata che arriva all’improvviso a una certa età e ricade sulle spalle di una donna come un mantello.
Grande perspicacia, grande preveggenza, grande pace, espansività, sensualità, grande creatività, acume e audacia nell’apprendimento, ovvero essere sagge non è una condizione pienamente formata che arriva all’improvviso a una certa età e ricade sulle spalle di una donna come un mantello.
Grande chiarezza e percezione, grande amore di immensa magnitudine, grande consapevolezza di sé di enorme profondità e ampiezza […] sono tutte ‘opere in divenire’, non conta quanti anni abbia accumulato una donna.
Il fondamento della grandezza contrapposto alla mera ordinarietà è spesso conquistato attraverso crolli e ferite devastanti, slanci dello spirito, svolte sbagliate ed eccitanti nuove partenze subite in gioventù, nella mezza o nella tarda età. Ciò che si raccoglie dopo un disastro o una fortuna inaspettata… è plasmato e poi vissuto dalla donna e dal suo spirito, dal suo cuore, dalla sua mente, dal suo corpo e dalla sua anima… finché non solo diventa esperta della sua saggezza paradossale, ma spesso abilissima nei suoi modi di vivere, vedere ed essere.
Clarissa Pinkola Estés, La danza delle grandi madri, Frassinelli, Trento, 2006 €13(pagg.VII-XII)
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