domenica 21 giugno 2020

Adnan ucciso perchè difendeva gli sfruttati

      Caltanissetta – Nel quartiere di Caltanissetta dove viveva, Adnan Siddique era conosciuto e stimato come lavoratore onesto e uomo gentile e generoso. Adnan aveva 32 anni, era emigrato in Italia dal Pakistan cinque anni fa per sostenere economicamente papà, mamma e i suoi numerosi fratelli. 
     Aveva imparato benino l’italiano e aveva trovato lavoro nel settore delle macchine tessili, con regolare contratto. Avrebbe potuto farsi la sua vita, senza prestare attenzione ai problemi degli altri, in particolare a quelli dei suoi connazionali meno fortunati e garantiti. 
      E invece, quando alcuni pakistani si sono consigliati con lui, raccontando di essere vessati e sfruttati dal racket del caporalato nelle campagne, li ha aiutati a sporgere denuncia. E per questo è stato barbaramente ucciso... (continua su il Punto Quotidiano)

Maria D'Asaro, il Punto Quotidiano, 21.06.2020

4 commenti:

  1. Una figura eroica. Speriamo davvero che si vada oltre la "commemorazione facendo un lavoro concreto”.
    Il tuo articolo contribuisce a tener desta l'attenzione su un fenomeno che solo la magistratura e le forze politiche sorrette da una matura opinione pubblica possono sperare di estirpare. Grazie, un caro abbraccio.

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    1. @Rossana: cara, è incredibile come, in pieno XXI secolo, ci sia ancora bisogno di testimoni, martiri, per combattere certe brutture. Grazie ad Adnan, speriamo che il suo sacrificio dia i frutti sperati. Ricambio l'abbraccio.

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  2. Una figura coraggiosa e positiva. Dava chiaramente fastidio e quindi ecco il risultato purtroppo...

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    1. @Daniele: sogno un futuro in cui i buoni non siano uccisi ...

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