Cosa rispondereste a un giornalista che vi chiedesse: Qual è stato il suo primo pensiero da bambina/o?
Papà e Maruzza, mamma e la sorellina |
Nella densa melassa dei suoi primi pensieri, Maruzza ce l’ha un barlume di luce.
Aveva appena compiuto due anni: era febbraio e, sotto il segno dei pesci, le era nata una sorellina. A casa, un andirivieni di gente. Soprattutto ziette e vicine di casa. Che le dicevano: Che carina, la tua sorellina … Ora ce la portiamo via … Capito? Ce la portiamo a casa nostra.
Maruzza aveva già imparato a memoria una poesia su san Francesco - San Francesco non andare/che dal lupo ti fai mangiare/… San Francesco non lo intese e il viaggio egli intraprese … Dai la zampa, fratel mio/anche tu sei figlio di Dio – e disponeva già di una bella parlantina. Era tentata di dirglielo, a quelle donne ciancianti, di starsene zitte. Ma papà l’aveva educata a fare la brava. Comunque, lei lo sapeva che quelle erano parole sciocche: perché mai avrebbero dovuto portarsela via, la sua sorellina? Che se ne facevano di una bimba piccola, che apparteneva a lei, a mamma e a papà?
Questi i primi pensieri fioriti tra i suoi riccioli biondi. E Maruzza capì sin da allora quanto vasta e inguaribile potesse essere la stupidità degli adulti.
Anche le bionde coi riccioli possono essere sagge, perfino così piccole.
RispondiEliminaIl mio primo ricordo è ben più triste: i sobbalzi dell'autobus che mi portava verso il colosseo, ad un asilo che la mamma aveva scelto perché vicino al suo posto di lavoro. Posto molto austero che non mi dava voglia di socializzare.
L'anno dopo per fortuna andai all'asilo sotto casa che aveva un bel giardino e una maestra giovane e dolcissima. gli anni più belli.
Quei pensieri appena nati tra teneri riccioli biondi... Fondamenta della Maruzza di oggi, che tenta quotidianamente di compensare a tanta stupidità con coraggio, impegno e successo. La foto è un prezioso inno alla vita, un quadretto di rara bellezza, che mi fa riflettere su dove stiamo andando e su dove potremmo approdare. Un abbraccio agli splendidi, umili protagonisti.
RispondiElimina@curly: i sobbalzi dell'autobus erano quasi figura dei sobbalzi della tua anima,costretta dapprima nell'atmosfera grigia del primo asilo. Meno male che la maestra dolce e affettuosa e il giardino, nella scuola successiva, ti hanno adeguatamente ricompensata. Un abbraccio. Buona domenica sera.
RispondiElimina@DOC: Che gentile che sei a scrivere che "tento di compensare alla stupidità con coraggio, impegno e successo". Se istituissi anch'io una sezione di commenti comm (ov)enti, questo tuo ci entrerebbe di diritto. Grazie. Ti abbraccio. Buona domenica.