Cometa Ison (a 800 mil. di Km. dal Sole) |
Se non se ne fosse andata il 30 dicembre scorso, il 22 aprile Rita Levi Montalcini avrebbe compiuto 104 anni. Non tralascio occasioni per farle conoscere alle mie alunne, le donne di spessore scientifico che ha avuto e continua ad avere l’Italia: la Montalcini, ma anche Maria Montessori, e benché novantenne, ancora lucida e attiva, Margherita Hack. Vorrei infatti che le ragazzine di Brancaccio non ambissero a diventare soltanto estetiste, parrucchiere o veline. Vorrei che qualcuna avesse ambizioni diverse e che, oltre a dei figli, partorisse magari una nuova scoperta. Mi dispiace che, le poche che continuano a studiare alle scuole superiori, scelgano soprattutto di fare le maestrine. Vorrei che si innamorassero della scienza, della ricerca, delle galassie, come Margherita Hack. E se le ragazze attratte dalla cultura scientifica sono ancora davvero poche, sicuramente è anche colpa nostra: di noi insegnanti che l’amore per la scienza non riusciamo a comunicarglielo. Maria D’Asaro (“Centonove”, 19.04.2013)
Ciao cara Maruzza, penso che tra il dire e il fare ci stà di mezzo il mare...donne come Margherita Hack nascono una volta ogni tanto, per quanto educhiamo i nostri figli o scolari all'arte e alla scienza se non si nasce con il dono dello studio hai voglia di insegnare...magari saremmo più colti ma geni ho i miei dubbi. Naturalmente questo è il mio pensiero. Ognuno di noi ha un talento a volte è difficile capire quale, a volte arriva subito a volte sembra non arrivi mai. Una certezza c'è, noi siamo unici questo è il miracolo! Baci
RispondiElimina@Pippi: hai ragione, Pippi. Il mio è comunque un auspicio. Ricambio i baci e aggiungo un abbraccio!
RispondiEliminaFai bene a presentare un'alternativa alle tue fanciulle in boccio, ma forse usare esempi meno mirabolanti le intimorirebbe di meno. E forse meglio cercare personalità più moderne che coniughino il talento con un certo modo piacevole di apparire.
RispondiEliminaPurtroppo non mi vengono esempi di scienziate, ma comunque penso ad alcune donne della cultura: Michela Marzano, Concita De Gregorio, Lilli Gruber, bianca berlinguer....
La formazione ormai i ragazzi se la fanno da sè: attraverso i mass media, che hanno scavalcato (se non fagocitato) genitori e insegnanti. E' da lì, a mio avviso, che bisognerebbe ripartire: finchè il timone resterà in mano agli affaristi, allevatori di asini da cortile televisivo, nulla potranno le istituzioni. A nulla serve insegnare le materie, se prima non si educano i ragazzi all'uso intelligente di Tv e Internet. Dico bene? Spero di sì :-) Ciao, ottimo articolo, come sempre.
RispondiEliminaTi regalo un brano da un libro che ho da poco finito di tradurre:
RispondiElimina"Mi riferisco alle alunne di seconda della Appleton Elementary, a volte anche a quelle di prima, che quando arrivano nella mia classe, in terza, ormai sono bell’e che andate, piene di Lady Gaga e Katy Perry e manicure francesi e bei vestitini, e si preoccupano della pettinatura! In terza elementare. Sono più interessate alla pettinatura e alle scarpe che alle galassie, ai bruchi e ai geroglifici. Com’è possibile che tutte quelle chiacchiere rivoluzionarie degli anni Settanta ci abbiano portate in un posto dove essere femmine significa fingersi tonte e farsi belle?"
@Curly: Carissima, non mostro alle mie alunne solo la Montalcini! Nello scritto, ho semplificato parecchio. E' giusto presentare esempi di donne pensanti e di successo. Quelle che hai indicato tu stanno benissimo anche a me. Un abbraccio.
RispondiElimina@DOC: Concordo. L'uso intelligente di TV e Internet è essenziale nella scuola di oggi. Il docente oggi deve essere soprattutto una buona guida, deve indicare sentieri e piste possibili nei mari da solcare, ops ... volevo dire nei mari del sapere. Un abbraccio.
@Silvia: grazie di questa chicca. Me lo chiedo anch'io sai?! Cosa è rimasto delle lotte femministe degli anni '70? Poco, davvero poco. Abbiamo svenduto la parità e ibernato l'intelligenza per una french manicure ...