La tentazione era forte. Tirare i remi in barca, abdicare. Rifugiarsi nell’isola che non c’è, non combattere più. Da ventisette anni in servizio nel ruolo di madre, da trentacinque come lavoratrice, nostra Signora voleva collocarsi a riposo d’ufficio. O almeno lavorare part-time. - Ce l’hai con me? – le aveva chiesto una cara collega – Perché? – Prima sorridevi di più … -
Come faceva a spiegarlo. Alla cara collega. Ai figlioli esigenti. Alla zia un poco svanita. Al piccolo mondo che le ruotava davanti. Che lei faceva fatica. A sorridere sempre, a dare a tutti speranza e coraggio. Perché a volte anche lei aveva pensieri di piombo. Era duro volare con certe zavorre. Però alle colleghe il suo sorriso mancava. E i suoi figli volevano solo allegria, anche con le lenticchie bruciate. Era la volta di prenderle davvero sul serio le belle parole di Cosimo.
Era la volta di andare a braccetto con Fede e Speranza, luminose compagne di strada.
Che bel sorriso, non lo perdere mai.
RispondiElimina..e ci sei riuscita.Ad ascoltare Cosimo e non solo.Brava!
RispondiElimina«Se questa vita siamo noi
RispondiEliminalascia le cose che non vuoi
è così poco il tempo per amare
e un posto al sole ancora ci sarà!»
(Dalla sigla di "Un posto al sole", Rai3 :)
Riflessioni condivisibili, ma post poco bilanciato: l'attenzione va tutta sulla splendida foto... Buon sabato sera, Maruzza.
@Leila, Anonimo (ma so chi sei!), DOC: Sono fortunata ad avere followers come voi. Grazie. Vi voglio bene!
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