Sapeva che sarebbe finita così: erano le 20 e 12 del 22 aprile e non aveva ancora scritto niente di draghevole. Perché, in realtà, lei non era una draghista, né tantomeno una dragologa. Era così terra terra che se qualcuno diceva draghi lei pensava a Draghi … Mario, ex governatore di BankItalia, ora Presidente della Banca Centrale Europea. Oppure riandava al cartone di Dragon Ball, un tempo idolo incontrastato dei suoi tre rampolli bambini: che le impedivano di vedere l’amato TG perché incollati alle note di What's My Destiny Dragon Ball …
Ma i veri draghi erano quelli delle fiabe. E generalmente rapivano o tenevano prigioniere splendide donzelle. Una sorta di drago era il mostro marino dell'isola di Ebuda, in Irlanda, che, secondo la fervida fantasia di Ludovico Ariosto, pretendeva ogni mattina una fanciulla a colazione. Per cui gli isolani razziavano donne del circondario per darle in pasto al mostro. L’orca/drago venne stordita dal paladino Ruggiero, mentre stava per divorare la bella Angelica; e poi uccisa dal prode Orlando, mentre stava per mangiare un’altra fanciulla.
Forse non tutti sanno che il 23 aprile festeggiamo il valoroso san Giorgio, che, narra una leggenda, avrebbe ucciso il drago che spargeva terrore nella città libica di Selem. Gli abitanti gli offrivano due pecore al giorno; ma quando queste cominciarono a scarseggiare, furono costretti a offrirgli una pecora e un giovane tirato a sorte. Un giorno questa triste sorte toccò anche alla giovane figlia del re, la principessa Silene. Per fortuna, passò di lì Giorgio, cavaliere senza macchia e senza paura, il quale, saputo dell'imminente sacrificio, tranquillizzò la principessa: le disse di non aver timore e di avvolgere la sua cintura al collo del drago. Così, il drago prese a seguirla docilmente verso la città. Gli abitanti erano atterriti nel vedere il drago avvicinarsi, ma Giorgio li tranquillizzò dicendo loro di non aver timore poiché «Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro». Allora il re e la popolazione si convertirono e il cavaliere uccise il drago. E ascese agli onori della leggenda e degli altari.
San Giorgio è da sempre considerato il santo patrono degli Scout, per la simbologia del bene che sconfigge il male. Nella tradizione scoutistica italiana, la Festa di san Giorgio è il giorno dedicato al rinnovo della promessa, proprio per la vicinanza del cerimoniale della promessa a quello della cavalleria. Intorno al 23 aprile, vengono spesso organizzate attività scoutistiche chiamate Campo San Giorgio.
Infine, ecco i draghi locopei e un draghetto rosa.
I Draghi locopei nascono per metamorfosi anagrammata della frase Giochi di parole e danno il titolo a un libretto portentoso della prof. Ersilia Zamponi (ed. Einaudi) che fa imparare l’italiano ai suoi alunni con divertenti giochi di parole.
Il draghetto rosa era un peluche che, dentro il suo zainetto, aiutava mio figlio Ricky a lottare contro la sua paura dell’asilo.
Perché, come è ben scritto nel manifesto della giornata del drago:
Senza draghi non ci possono essere eroi. Quello verso cui ci dirigiamo è un mondo desolato, senza sfide degne di essere affrontate, dove i bambini levano sguardo verso il cielo e sentono la mancanza di qualcosa a cui non sanno neppure dare un nome.
Che meraviglia, i draghi locopei! Grazie di avermeli ricordati!
RispondiEliminache meraviglia tutto il tuo post Mari, pieno di informazioni e suggestioni. Io ricordo quel che mi raccontò una mia prof di spagnolo barcellonese: in Catalogna per il 23 aprile le fanciulle regalano al loro innamorato un libro e ne ricevono in cambio una rosa. bello, no?
RispondiEliminaBuon San Giorgio alla principessa delle blogger.
Le ultime cinque righe del tuo pezzo sono sublimi! Non conoscevo i draghi locopei, che cosa stupenda!
RispondiEliminaIn un mondo desolato ci siamo già, le sfide da affrontare ci sono pure, abbondanti, si è persa la capacità (la voglia?) di combattere, e un po' tutti, non solo i bambini, alziamo gli occhi al cielo alla ricerca di qualcosa...
RispondiEliminaCiao, Marù, buon giorno (hai fatto caso che è un saluto tornato in auge da quando il Papa lo porge in ogni occasione?).
Godibilissimo, variopinto e tenero, il tuo tour dragonesco. I locopei mi piacerebbe approfondirli... Ma soprattutto ora so cosa chiedere al "nuovo" governo: più draghetti rosa per tutti!!! :-) Un abbraccio.
RispondiElimina@Silvia, Curly, Veronica, Gattonero, DOC: i draghi ringraziano per l'attenzione. Un abbraccio a tutte/i.
RispondiEliminaDai draghi pop giapponesi ai draghi peluche, passando per i draghi irlandesi. Post davvero ricco di spunti dragheschi, brava amica Mari.
RispondiEliminaBuona serata!
@Gnomo del rosmarino: mi mancavi, mio caro Gnomo. Sono lusingata per il tuo apprezzamento. Noi umani, come saprai, domani festeggiamo la Liberazione dal Mostro nazi-fascista voleva uccidere la libertà e l'uguaglianza dei popoli europei. Buona serata e buon 25 aprile!
RispondiEliminaHai solcato il mare dei draghi con vele piene di ironia e cultura! Bravissima! Ciao!
RispondiElimina@Alfa: benvenuto nei mari da solcare, alle prese con draghi da salvare! Grazie per l'apprezzamento. Ciao!
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