venerdì 25 novembre 2016

Venga il tuo Regno

        (…) Il Vangelo di Luca chiude la narrazione della vita di Gesù con questa scena della vera regalità di Gesù: l’innalzamento sulla croce in mezzo ai malfattori. Le tentazioni di Gesù si ripropongono: questa volta a tentare Gesù sono i capi: Ha salvato altri e non sa salvare se stesso; i soldati: Dato che sei re, perché non ti salvi? E tenta Gesù anche uno dei malfattori; mentre il popolo assiste a guardarsi la scena, lo stesso popolo che prima aveva acclamato Gesù.
Gesù non accetta queste tentazioni, nel senso che non vuole cambiare direzione alla Storia facendosi un miracolo, perché il più grande miracolo di Gesù è questo restare inchiodato nella croce come atto supremo di amore e di compagnia verso di noi. Ci si aspettava che facesse un gesto prodigioso e Gesù lo compie, ma è di segno contrario alle nostre attese: sta in croce per essere accanto a noi quando ci capiterà di essere crocifissi per essere accanto a tutti i crocifissi del mondo, non disdegnando di avere accanto a sé anche degli assassini.
     E quindi l’ultima parola che Gesù dice nel vangelo di Luca è rivolta a questo ladrone o assassino: Oggi con me sei nel Paradiso, io sono con te – dice Gesù – facciamo Paradiso noi due insieme. Non sta promettendo un Paradiso: il Paradiso è l’essere insieme loro due. Gesù che fa sua la tristezza, la sofferenza, il fallimento di quest’uomo che però ha avuto un atto di delicatezza verso di lui e una finezza particolare nel capire (...): Ma lui non c’entra niente con noi, guardalo bene in viso … ma che uomo è questo? Noi siamo delinquenti, ma lui è di un’altra stoffa, guardalo …  L’uomo riconosce questa differenza di Gesù e Gesù accorcia le distanze rispetto a questa differenza perché gli dice Stiamo insieme, facciamoci compagnia insieme, questo è l’inizio del Paradiso, sosteniamoci a vicenda.
Certo, poi aspettiamo l’epilogo della resurrezione, ma già qui c’è la grandezza di Gesù (…) E la sovranità è il suo amore più grande dei peccati umani, capace di contenere e accogliere in sé tutti perché guardandolo possiamo toccati da questo sguardo e cominciare di nuovo, e dare una svolta … (don Cosimo Scordato)

            Oggi basta guardare ciò che sta avvenendo vergognosamente nella città di Aleppo, in Siria, dove l’ultimo ospedale funzionante è stato annientato dai bombardamenti. Non so come si possa dire alle persone di Aleppo, alle persone dell’ospedale – ieri ne sono state uccise 50 – Oggi sarai con me in Paradiso? Come si fa a dire realmente a queste persone – e a loro come a tante altre nel mondo – come la Chiesa e i cristiani possiamo dire Ricordati che sarai con me in Paradiso? In quale Paradiso? Il Paradiso dobbiamo ancora cercarlo, dobbiamo ancora invocarlo con forza, come quando diciamo Venga il tuo regno.                           (intervento di Rosario Giuè)

(sintesi dell’omelia di don Cosimo Scordato e dell’intervento di Rosario Giuè, domenica 20 novembre 2016, a Palermo, nella chiesa di san Francesco Saverio) 



       Venga un Regno d'amore perché termini la strage delle donne uccise da mariti, conviventi, fidanzati (116 le donne uccise solo nel 2016; 128 lo scorso anno: qui alcuni dati). 

Accanto  la copertina dell'ottimo saggio scritto dalla dott.ssa Maria Luisa Bonura, dedicato alla violenza di genere.

Ma perchè la giornata contro la violenza sulle donne si celebra il 25 Novembre? Ecco cosa ci dice L' Unità.


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