"Oggi si chiede ai bambini di essere sempre più intelligenti, abili e capaci. Troppe soglie varcate in anticipo, con corpo fragile, senza corazza e senza la spada giusta: pigiama party alla scuola materna, tre lingue in prima elementare, corsi di arti circensi, musica, gare di sci." Queste le riflessioni di Costanza Giannelli, direttrice del reparto di Neuropsichiatria infantile all'Ospedale Santa Chiara di Trento. La dottoressa auspica un’inversione di tendenza e spera che "un bambino trovi maestri speciali che gli insegnino a tornare indietro, gli mostrino il volto del fiore e dell'animale affinché, finalmente, possa trovare la quiete." A tal proposito, il compianto dirigente scolastico Gianfranco Zavalloni proponeva “la pedagogia della lumaca”, cioè un rallentamento dei ritmi didattici perché la scuola sia percepita dai bambini come un luogo sereno che non spenga la loro voglia di conoscenza - che ha bisogno di tempo e di rispetto - per inseguire ritmi frenetici senza significato.
L'autrice di questo blog, Maria D'Asaro, vive in un'isola ed è affascinata dal mare: mari da sognare, mari da scoprire, mari da solcare...
venerdì 18 novembre 2016
Lumache felici
"Oggi si chiede ai bambini di essere sempre più intelligenti, abili e capaci. Troppe soglie varcate in anticipo, con corpo fragile, senza corazza e senza la spada giusta: pigiama party alla scuola materna, tre lingue in prima elementare, corsi di arti circensi, musica, gare di sci." Queste le riflessioni di Costanza Giannelli, direttrice del reparto di Neuropsichiatria infantile all'Ospedale Santa Chiara di Trento. La dottoressa auspica un’inversione di tendenza e spera che "un bambino trovi maestri speciali che gli insegnino a tornare indietro, gli mostrino il volto del fiore e dell'animale affinché, finalmente, possa trovare la quiete." A tal proposito, il compianto dirigente scolastico Gianfranco Zavalloni proponeva “la pedagogia della lumaca”, cioè un rallentamento dei ritmi didattici perché la scuola sia percepita dai bambini come un luogo sereno che non spenga la loro voglia di conoscenza - che ha bisogno di tempo e di rispetto - per inseguire ritmi frenetici senza significato.
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C'è quindi da rivalutare la scuola di quando i vecchietti come me erano bambini.
RispondiEliminaCostantino: sicuramente ... Cordiali saluti.
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RispondiEliminaCiao Mari! La lumaca, che piccolo animale affascinante. Che bello poter seguire i propri ritmi, con qualcuno che quando è ilk momento ti sostiene e it accompagna, tinsegna a muoverti da solo, senza strappi. PS: le lumache sono praticamente diventate il simoblo del mio blog! :)
RispondiEliminaPeccato che il paradosso di Achille e la tartaruga (penso anche alla lumaca) sia stato superato in matematica.
RispondiEliminaMi piaceva l'idea che il veloce Achille non riuscisse a raggiungerla.
Ma sto comunque dalla parte delle lumache... Per assaporare e comprendere non puoi essere una centrifuga.
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