Gli italiani, una volta santi, poeti e navigatori, sono ormai un popolo di giocatori d’azzardo: circa 19 milioni gli scommettitori abituali, tra cui quasi 8 milioni di donne, per lo più pensionate o casalinghe. Ci sono poi oltre mezzo milione di giocatori patologici, soprattutto maschi, disoccupati e persone con un basso livello di istruzione. Superenalotto e Gratta e vinci i giochi più diffusi, sia al Nord che al centro-Sud, dove si gioca più. Infatti a Palermo, il bar/tabacchi vicino casa mia è sempre affollato da povera gente in cerca di fortuna. Povera gente che ignora però due cose importanti: primo, a vincere è sempre chi tiene il banco; secondo: affidare a una lotteria la speranza di cambiamento significa avere perso la dignità e la fiducia in se stessi. La sorte va cambiata con le proprie mani, non con un ingannevole gratta e vinci, che alla fine gettiamo persino per strada.
Maria D’Asaro (“Centonove” n. 40 del 31.10.2014)
Io ho uno zio così. E' una vera malattia, ed è disgustoso che lo stato ci speculi sopra.
RispondiEliminaCapisco la fantasia, il sogno... è legittimo rincorrerli. Ma come dici tu e come sottolinea Silvia quello che "disgusta" e il business intorno alla probabilità di una vincita. Persone che bruciano tutto lo stipendio o la pensione favorendo anche "l'illegalità"dei prestiti ad usura. Diventiamo sempre più fragili e "stupidi", quest'ultima da aggiungere a santi, poeti...
RispondiEliminaHem, coff coff... ammetto che la grattatina settimanale me la faccio pure io da anni.
RispondiEliminaIo ci provo. Chissà mai eh.
Un abbraccio
@Silvia: mi dispiace per lo zio. E' davvero vergognoso che lo stato tolleri la dipendenza dal gioco perché ci guadagna.
RispondiElimina@Santa: abbiamo bisogno di anticorpi contro la stupidità e la fragilità. Chi può fornirli? Forse la scuola, se funziona.
@Calzino: bedda! La tua grattatina settimanale è un lieve giocare a rimpiattino con la fortuna, mica dipendenza ... Ricambio l'abbraccio (doppio!). A presto.