venerdì 21 agosto 2015

Khaled Asaad e il razzismo cinico di noi europei ...

Queste parole di Michele Serra (su “La Repubblica” di oggi) avrei voluto scriverle io, tali e quali.

"Se il direttore del Louvre o di Pompei o del Prado venisse sgozzato in pubblico e il suo cadavere decapitato appeso a una colonna, con l’accusa di avere difeso il Louvre, Pompei, il Prado e l’arte in essi contenuta, noi saremmo così pieni di orrore e di rabbia che per giorni l’apertura dei telegiornali, e le prime pagine dei giornali, non parlerebbero d’altro. E nei Parlamenti, infocati dall’emergenza, sarebbe quello l’argomento che tiene banco. Non è stato così per la morte atroce del professor Khaled Asaad, direttore del sito siriano di Palmira (uno dei più importanti beni archeologici al mondo), assassinato dall’organizzazione genocida che si fa chiamare Stato Islamico.
È ufficiale: noi europei siamo razzisti. Non sappiamo riconoscere “crimini contro l’umanità” se non rivolti contro noi stessi, non sappiamo riconoscere “umanità” se non in noi stessi, e vera cultura se non a casa nostra. Khaled Asaad è un martire della cultura e un eroe planetario, il suo volto e il suo nome dovrebbero campeggiare in ogni piazza civile del mondo. Anche Sarajevo fu città martire nella quasi indifferenza di governi e Stati maggiori europei. Ed era sotto il nostro naso. Figuriamoci Palmira, che è in fondo al deserto, figuriamoci il professore arabo morto perché difendeva, tra le altre cose, anche le vestigia della civiltà classica. Che sarebbe la nostra, almeno così ci dicevano a scuola."

3 commenti:

  1. Davvero.... chi siamo??? Un abbraccio

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  2. Sì, l'ho letto ieri e sono completamente d'accordo. Questi pazzi criminali sono pericolosissimi, e continuano ad aumentare.

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  3. Sono dei mostri. Io così li reputo. Non hanno nessuna giustificazione, nessuna spiegazione umanamente razionale il loro comportamento. E che noi europei o americani o occidentali siamo totalmente centrati su noi stessi è utile ad altri poteri.

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