venerdì 12 marzo 2010

AL LUPO, AL LUPO


Oggi possiamo affermare con sollievo che la temuta pericolosità del virus dell’influenza suina è stata smentita dai fatti. Cosa è rimasto dell’attacco di panico collettivo? Alle industrie farmaceutiche guadagni stratosferici. A noi, dosi massicce di vaccino inutilizzate. E qualche considerazione. La prima: che la paura dell’influenza è stata inversamente proporzionale al grado di cultura e di consapevolezza sociale delle persone. A Palermo, l’allarme è stato molto diffuso nelle periferie, dove abbondano disagio economico e degrado culturale. I miei alunni avevano tutti l’amuchina. Lo loro madri erano atterrite per uno starnuto e invocavano il vaccino. Che i medici hanno rifiutato di fare, pur essendo in prima linea tra i possibili contagiati. Seconda riflessione: sono rimaste senza cura la nostra ignoranza e l’incapacità di ragionare sulle informazioni fornite in modo allarmistico dai media. Girata la pagina dell’allarme influenza suina, ci rimane, forse, l’amara consapevolezza di essere stati un po’ tutti dei “polli”…
Maria D’Asaro


(pubblicato su“Centonove” il 12-03-2010)

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