venerdì 19 marzo 2010

EFFE.



Lo vedo ogni domenica mattina. I nostri sguardi si incontrano, puntualmente, e ci doniamo un aperto e cordiale sorriso. Lui è F., mio ex alunno. Uno di quelli “difficili”, uno dei tanti a rischio di dispersione scolastica, in questa città. Dopo l’ennesima bocciatura, a sedici anni e passa, è riuscito finalmente a prendere la licenza media. Solo grazie a quelli che gli addetti ai lavori chiamano “interventi didattici individualizzati”: vuol dire che, col mio aiuto, abbiamo studiato insieme la seconda guerra mondiale, le leve, i vulcani …
Ora vende il pane, la domenica mattina per l’appunto, in una stradina vicino la Stazione Centrale. A cosa gli sia utile la licenza media, non lo so. Se ha aumentato di un grammo la sua dignità umana, il suo senso civico, non so. Certo lo spero. Ma non ne sono sicura. Mi rimane il suo sguardo: ancora pulito, fresco, buono. Come il pane.
Maria D’Asaro
(pubblicato su“Centonove” il 19-03-2010)

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