Nonostante i tempi di crisi, anche nelle periferie palermitane ogni tanto apre un nuovo negozio. Quasi sempre è una polleria o una panineria o, ahimè, l’ennesimo punto-scommesse. Mai che apra una libreria. Purtroppo, nelle nostre periferie, le librerie non esistono: a Brancaccio, allo Sperone, a Bonagia ci sono solo alcune cartolibrerie dove, su richiesta, si può acquistare qualche testo scolastico.
E’ noto, purtroppo, che in Italia si legge pochissimo. A Palermo, almeno in periferia, non si legge proprio per niente. Se a qualcuno venisse la voglia di farlo, potrebbe, tutt’al più, acquistare un giornale in edicola…
Non ci vuole troppo a concludere che l’immobilismo e il degrado, a Palermo, sono anche figli dell’assenza di cultura e senso critico. Che la lettura contribuisce a formare. Allora ecco l’invito a un imprenditore coraggioso: che apra una vera libreria alla Guadagna! Perché uomini e donne palermitane non vivano di soli polli e panini…
Non ci vuole troppo a concludere che l’immobilismo e il degrado, a Palermo, sono anche figli dell’assenza di cultura e senso critico. Che la lettura contribuisce a formare. Allora ecco l’invito a un imprenditore coraggioso: che apra una vera libreria alla Guadagna! Perché uomini e donne palermitane non vivano di soli polli e panini…
Maria D'Asaro (“Centonove”, 21-05-2010)
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