Rubem Alves è un neuropsichiatra brasiliano. Che tiene una rubrica nella rivista pedagogica "Cem Mondialità". Un gioiello di rivista. Preziose, a mio avviso, le riflessioni di Alves. Ecco il suo "pezzo" apparso nel numero di Gennaio scorso:
Lussuria!
Che immagini vi vengono in mente quando sentite pronunciare questa parola? Non
occorre dirlo, lo sappiamo. Sono immagini di orge, baccanali, uomini e donne
che fanno sesso in qualsiasi maniera… Ma tengo a dirvi che la lussuria non è
niente di tutto questo. La lussuria non vive nei genitali. Essa vive negli
occhi. Proprio così: la lussuria è un modo di guardare. Il resto sono semplici
deduzioni algebriche…
Il peccato
della lussuria consiste proprio in questo: le persone che ne sono vittime
perdono la capacità di vedere i volti. Vedono solo i genitali e ciò che si può
fare con questi. In tale maniera, però, diventano incapaci di amare.
Perché
l’amore non inizia mai nei genitali. L’amore inizia nello sguardo. Guardando
nel fondo degli occhi di chi è posseduto dal demone della lussuria, si vede
solo una cosa: peni e vagine. Ora, una volta tanto, va ancora bene. Sono parti,
piccole parti di un delizioso giocattolo che si chiama «fare l’amore». Ma
quando quegli occhi vedono solo questo, il risultato è un’immensa monotonia.
Perché tutte le orge, in fondo, sono la stessa cosa. Quale cura,
allora, per il disturbo oftalmico chiamato lussuria? Non la preghiera, neppure
la promessa, non la flagellazione, neppure la minaccia. Il rimedio è la poesia.
I demoni hanno in odio la poesia. (…)Ai miei
tempi antichi di protestante, eravamo soliti fare una cosa chiamata «culto
domestico». La famiglia si riuniva per leggere la Bibbia e pregare. Credo che
usanze simili sarebbero salutari: le famiglie che dopo cena si riuniscono per
leggere poesia. Incluse le Sacre Scritture. Non c’è lussuria che resista al
Canto dei Cantici:
Mi
baci con i baci della tua bocca.
Sì
le tue tenerezze sono più dolci del vino
Come
sei bella, amica mia, come sei bella
I
occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo
L’odore
dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi
Le
tue labbra stillano miele vergine, o sposa,
c’è
miele e latte sotto la tua lingua
Come
sono belli i tuoi piedi
Nei
sandali, figlia di principe
Le
curve dei tuoi fianchi sono come monili,
opera
di mani d’artista
Il
tuo ombelico è una coppa rotonda
Che
non manca mai di vino drogato
Il
tuo ventre è un mucchio di grano
Circondato
da gigli
I
tuoi seni come due cerbiatti
Gemelli
di gazzella…
Vieni
mio amato…mi sono già tolta i vestiti...
Colui che tentato dalla lussuria è perché non è amato. Il rimedio per la
lussuria è l’amore…
E' vero una volta le famiglie erano meno distratte da tante cose e se non erano unite dalla lettura dei sacri testi lo erano da cose più prosaiche come la tv, però stavano insieme. Oggi la tv (a casa mia) è sempre spenta perché non interessa e ognuno è immerso nel proprio mondo virtuale.
RispondiEliminaPer me qualunque lettura è lussuriosa. Quando 'godo' un bel testo, un libro interessante, una recensione, provo un appagamento che coinvolge la mente e con essa tutto il corpo.
RispondiEliminaSe, leggendo, sorrido, talvolta rido proprio; o mi commuovo, sovente fino alle lacrime; o mi altero, talvolta fino all'arrabbiatura, questa è lussuria.
Vista come uno dei vizi capitali, sopravvive grazie all'indirizzo precipuamente sessuale che le viene dato.
Vista come lussuria della lettura, purtroppo è destinata a scomparire: il gusto della lettura va scomparendo, soppiantato da altri mezzi che erudiscono, ma cancellano un dono dal valore immenso: la fantasia.
Un abbraccio, Marì.
bellissima questa riflessione Mari: la condivido pienamente!!!
RispondiElimina«Lussuria! Che immagini vi vengono in mente quando sentite pronunciare questa parola?» Una su tutte: Berlusconi Silvio. Grazie a lui oggi non siamo solo un popolo di mafiosi, sudici, truffatori, ignoranti... Agli occhi del mondo oggi siamo soprattutto lussuriosi. Benvenga la Poesia in controtendenza, allora. Il Cantico dei Cantici, in particolare, è inaffondabile. Non come certe navi, distratte da certe moldave... Scusa la sfogo, Maruzza. Grazie per quanto diffondi.
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