giovedì 26 luglio 2012

Vivi nascosto



      Barak Obama – che un nome se lo è conquistato, eccome – non ha voluto pronunciare il nome del miserabile assassino di Denver. La condanna all’anonimato come punizione massima per chi è disposto a qualunque nefandezza pur di uscirne. 
Giusto. Così giusto che fa riflettere, per esteso, sull’equivoco esiziale che guasta i sogni della società massificata: la totale confusione tra fama e valore. Si ritiene che se non si è famosi non si esiste, non si vale, ma è un falso spaventoso, è il padre di tutti i falsi. Ci sono evidenti casi di famosi farabutti e di famosi imbecilli; e di persone il cui valore, anche grande, è conosciuto da pochi, e tra quei pochi loro stessi.
     Ho sentito Benigni, in Santa Croce a Firenze, a commento del canto Undicesimo, dire che il lavoro umano prosegue il lavoro di Dio. Ho pensato al “lavoro ben fatto” di Primo Levi, ai tanti (e sempre più rari) esempi di persone felici del loro fabbricare, creare, mettere ordine, disporre in giustezza le cose. Il loro valore è inestimabile, e non importa quanti lo sanno (lo sa Dio, direbbe il poeta).
      Se si riuscisse a fare capire questo – che il valore è più della fama – ai miliardi di anonimi e ai milioni di frustrati, ci sarebbe qualche pazzo infelice di meno, e qualche traccia in più della potenza umana.
(Michele Serra, L'Amaca su Repubblica del 24.7.2012)

Sapete che condivido  il Serra pensiero. Penso che l'ansia di essere famosi non risparmi nessuno, nei nostri giorni convulsi. Vorrei ricordare, oltre all'opportuna citazione di Dante, anche l'invito del filosofo Epicuro: Ladè biontas (in lingua greca) che letteralmente si traduce: Nasconditi vivendo o, meglio, Vivi nascosto.

2 commenti:

  1. è vero, è verissimo. Quanti nomi oggi continuamente pronunciati appartengono a persone che valgono davvero? Media e "famosi farabutti", purtroppo, però, si alimentano gli uni degli altri. è un circolo vizioso difficile da spezzare.

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  2. Condivido, e aggiungo che la fama illegittima ottenuta da certi personaggi è buona solo come promemoria per i posteri, ossia come modello da NON seguire. Una "degna sepoltura" gliela si deve in quanto esseri umani, ma per carità, niente di più. Buona fine luglio, Maruzza.

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