Cosa si prova a vivere in una famiglia la cui madre è diventata una convinta adepta dei Testimoni di Geova? In Sto bene è solo la fine del mondo (Longanesi, Milano, 2013 ,€ 14.90), libro a metà tra romanzo ed esperienza autobiografica, Ignazio Tarantino racconta come cambia il mondo di Giuliano, che a sette anni è catapultato in un universo parallelo, dove la realtà viene filtrata attraverso lo spauracchio della continua presenza demoniaca e dell’imminente fine del mondo, alla cui catastrofe fisica e spirituale solo gli appartenenti alla setta potranno scampare.
Così per Giuliano e per i suoi cinque fratelli inizia una vita di piena di steccati e di privazioni: niente feste di compleanno e nessun brindisi a Capodanno; nessun presepe né albero di Natale, niente scambio di regali, né cenoni e scambio di auguri, nessuna recita o poesia a sfondo natalizio. Di conseguenza, nella casa del ragazzino, le immagini di Cristo, della Madonna e dei santi finiscono nella spazzatura. E il ragazzino e i suoi fratelli, per non perdere l’affetto e il contatto con la madre, diventano membri - più o meno convinti - della “Società” e delle sue norme ferree, che decidono persino il tipo di taglio dei capelli, l’esatta lunghezza delle gonne e vietano tassativamente ai ragazzini di frequentare i compagni di scuola al di fuori dell’orario di lezione perché “frequentare gli infedeli era un peccato mortale”.
Il libro, scritto tutto in prima persona, si snoda come un romanzo di formazione: Giuliano, che abbiamo preso in consegna nelle prime pagine a sette anni, lo lasceremo con un diploma in tasca e con la sofferta decisione di cambiare aria e prospettive, dentro e fuori di sé. La narrazione è calata opportunamente in una cornice spazio-temporale: inizia alla fine del 1980; cita la vittoria dell’Italia ai mondiale del 1982; si sofferma sul disastro nucleare di Cernobyl additato dalla setta come prova sicura dell’ormai prossimo “Armageddon”; passa poi per la caduta del muro di Berlino del 1989 e la fine dei regimi comunisti e si conclude con le note dei R.E.M. che, all’inizio degli anni ’90, cantavano It's the end of the world as we know it, and I feel fine.
Punto di forza del romanzo è lo stile piano e scorrevole, costruito interamente sulla paratassi, cifra linguistica dominante che rende la lettura semplice e accattivante. Punto di debolezza appare invece, a mio avviso, un certo affastellamento psicologico: è poco credibile che Giuliano non venga "toccato" in tempo dalle emozioni regalategli dalla sua ragazza, dai campanelli d’allarme lanciati da una dubbiosa “sorella spirituale” e dalla tragedia che capita a uno dei suoi fratelli.
Alla fine, comunque il lettore si trova in mano nel complesso un saldo positivo. E un accresciuto fardello di compassione: perché il messaggio forte che viene fuori dal libro è che, sebbene la partecipazione a una setta fanatica può essere scelta in cambio di una disperata solitudine, non è giusto che persino dei ragazzini debbano passare l’estate “con la valigetta in mano sul lungomare e vedere gli altri sdraiati a prendere il sole” perchè qualcuno li ha convinti che la fine del mondo è vicina e loro devono salvare se stessi e gli altri. Perchè “non si può mantenere sempre il controllo e chiedersi continuamente se ciò che fai è giusto o sbagliato, se dietro una carezza c’è un approccio sessuale”.
E allora viva l’illuminismo, viva il dubbio sistematico, viva la filosofia se, in alternativa a un opprimente credo religioso, riescono a renderci più liberi e consapevoli.
E allora viva l’illuminismo, viva il dubbio sistematico, viva la filosofia se, in alternativa a un opprimente credo religioso, riescono a renderci più liberi e consapevoli.
Maria D'Asaro (“Centonove” n.38 dell’11.10.2013)
Grazie del consiglio, sembra proprio un bel libro!
RispondiEliminaLa scelta di Don Abbondio è sempre un vicolo cieco: fortunato chi riesce, come Giuliano, a liberarsi dalle gabbie inflitte o autoinflitte. Il messaggio di Tarantino è forte, come non condividerlo? Grazie per la preziosa e ben confezionata divulgazione. Buon week-end.
RispondiEliminaCiao Beddissima!!! Come sempre appassionante i tuoi consigli letterari.
RispondiEliminaTi devo raccontare troppe cose...avevo deciso di starmene in solitudine per venti giorni nella casa in montagna, ma dopo una settimana arriva Morgan che mi dice che Tamara, la sua nuova ragazza, sarebbe venuta in vacanza con lui solo se ci fossi anch'io, risposta no grazie ma voglio restarmene qui e poi con voi in un camper che vi reggo la candela???Insomma aveva già organizzato tutto, con noi sarebbero venute anche le mie sorelle amiche Janette e Miriam. Così è cominciata l'avventura(la compagnia dei svitati)quattro donne in camper con autista...Abbiamo visitato posti incantevoli così belli da piangere, percorrendo Assisi, Alberobello, Ostuni, Matera, Polignano mare e tanti tanti meravigliosi paesini. Di notte dormivamo in riva al mare sentendo lo scroscio dell'acqua, eravamo felici e inebriati da qualsiasi cosa, persino le pietre abbiamo portato a casa. Cara Maruzza se ti infastidisco con le mie cose dimmelo! UN Cosmooceanomare di bene!!!
Ciao Beddissima!!! Come sempre appassionante i tuoi consigli letterari.
RispondiEliminaTi devo raccontare troppe cose...avevo deciso di starmene in solitudine per venti giorni nella casa in montagna, ma dopo una settimana arriva Morgan che mi dice che Tamara, la sua nuova ragazza, sarebbe venuta in vacanza con lui solo se ci fossi anch'io, risposta no grazie ma voglio restarmene qui e poi con voi in un camper che vi reggo la candela???Insomma aveva già organizzato tutto, con noi sarebbero venute anche le mie sorelle amiche Janette e Miriam. Così è cominciata l'avventura(la compagnia dei svitati)quattro donne in camper con autista...Abbiamo visitato posti incantevoli così belli da piangere, percorrendo Assisi, Alberobello, Ostuni, Matera, Polignano mare e tanti tanti meravigliosi paesini. Di notte dormivamo in riva al mare sentendo lo scroscio dell'acqua, eravamo felici e inebriati da qualsiasi cosa, persino le pietre abbiamo portato a casa. Cara Maruzza se ti infastidisco con le mie cose dimmelo! UN Cosmooceanomare di bene!!!
@Silvia: non è un capolavoro, ma si legge bene.
RispondiElimina@DOC: hai colto proprio il messaggio forte del libro: davvero fortunato chi riesce a liberarsi dalle gabbie interiori. Buon fine settimana anche a te. Un abbraccio.
@Pippi: non mi infastidisci MAI! Grazie di avermi/ci narrato il viaggio in Puglia con Morgan, Tamara, Janette e Miriam. Ricambio di cuore cosmoceano di bene!
Cara Maria, grazie per la bella recensione. L'ho condivisa sulla pagina fb. Ignazio :)
RispondiEliminaAnch'io ho condiviso la recensione qui: http://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=31&t=15519&p=264035#p264035
RispondiElimina@Ignazio: onorata della condivisione. Complimenti per il libro!
RispondiElimina@Achille: grazie davvero della visita e della condivisione.