Lucia Borsellino |
Il 2 luglio scorso l’assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino si è dimessa per “prevalenti ragioni di ordine etico e morale”: in pratica non poteva fare pulizia nel ginepraio della sanità siciliana. Due giorni prima delle dimissioni, al dott. Tutino, primario di chirurgia plastica di un ospedale palermitano, venivano dati gli arresti domiciliari per truffa, falso e abuso d’ufficio. Secondo l’Espresso, smentito però dalla Magistratura, al telefono con il Presidente della Regione Crocetta, il primario avrebbe affermato: “Lucia Borsellino va fatta fuori come suo padre“. Ora il Viminale ha assegnato la scorta all’ex assessore, ormai trasferitasi a Roma dove si occuperà di anticorruzione. Ancora una volta, i migliori se ne vanno dalla Sicilia. In questo caso per fortuna non perché uccisi, ma perché impossibilitati a fare il loro lavoro. Però, dopo la partenza di Lucia, nei siciliani è ancora più flebile la fiducia nelle istituzioni e la speranza di cambiamento.
Maria D’Asaro: “Centonove” n. 17 del 10.9.2015
D'accordo con tutto quello che dici. Tristezza e amarezza e angoscia nel vedere come poco si possa trarre insegnamento da coloro che sono in grado di darlo.
RispondiElimina@bibliomatilda: grazie per la sentita condivisione. Buona domenica.
RispondiEliminaSì, perché si stancano e gettano la spugna. Brutto segno, quando i migliori si stancano di combattere.
RispondiElimina@Silvia Pareschi: è proprio così ...
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