lunedì 14 dicembre 2015

Alla ricerca dell’attesa perduta

       Le quattro domeniche che precedono il Natale costituiscono per i cattolici il tempo d’Avvento, cioè dell’attesa: attesa della nascita di quel Dio che Händel, nel “Messiah”, chiama “Consolatore e Principe della Pace”. Purtroppo la società odierna è caratterizzata dal “kronos”: tempo senza senso che divora relazioni, intimità, desideri, progetti. Oggi infatti, nell’ora del “tutto e subito”, abbiamo perduto il senso dell’attesa paziente, che è anche la capacità di metterci in contatto con il nostro sé e dare spazio alla riflessione; abbiamo smarrito la capacità  di saper scegliere le alternative più adeguate, di prevedere le conseguenze del nostro fare, di progettare con pazienza il futuro. Auguriamoci allora di essere di nuovo capaci di “abitare” l’attesa e di vivere un tempo lento, gravido di speranza, ma anche di attività operosa e paziente. In modo che il “kronos” si trasformi in “kairòs”: occasione di grazia per partorire azioni feconde e piene di luce.
                                                                   Maria D’Asaro, “Centonove”, n. 30 del 10.12.2015

7 commenti:

  1. Ciao cara Maruzza !!!
    Hai ragione ma col tempo tutto cambia...
    anch'io quando ero ragazzina divoravo il tempo, ero affamata correvo, correvo conto il tempo, la pazienza non esisteva, il Natale era solo una lista di doni...
    Tutto cambia, ora aspetto pazientemente i lieti eventi e me li assaporo con gioia, ogni giorno è un dono e cerco di fare del mio meglio...ma con un pizzico di zenzero e peperoncino...
    Cosmoabbracci !!!

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    1. @Pippi: ciao Pippi! Ancora tanti auguri. Non stanchiamoci mai di attendere qualcosa di buono dalla vita.Cosmoabbracci.

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    1. @Aliza: un caldo abbraccio da Palermo e tanti cari auguri!

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  4. Amare ma sacrosante verità. Siamo avidi di velocità, l'abbiamo ottenuta sfruttando il progresso tecnologico, eppure continuiamo a divorare tempo, per poi sperperarlo barbaramente in futilità prive di qualsivoglia valore. "Il sabato del villaggio" non ci ha insegnato niente, a quanto pare... Ottimo post, come sempre. Buona serata.

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    1. @DOC: con l'augurio che le tue giornate siano piene di kairos.
      Un abbraccio.

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