Una notte, in uno scatto,
Presi e lessi a tutto fiato
Un libretto un po' scarlatto
Tutto solo e impolverato:
- Filastrocche? Cose matte?
Io le trovo eccezionali!
Ma chi mai sano di mente
Le darebbe agli scaffali? -
Presto un fremito partì
Dalle pagine frizzanti
E sentendo dir così
Mi s'apriron lì davanti!
Cosa uscì! Sei pescecani!
Cacio, arance e tenerumi!
Otto botti piene zeppe!
Un paiolo e due profumi!
Presi squali, frutti e vino,
Il formaggio e le verdure,
Gettai tutto dentro al tino.
E gli aromi? Dentro pure!
Mescolai e rimescolai,
Feci cuocere per ore,
Assaggiai e: - Che disgusto!
Manca il sale a dar sapore!-
Scrutai dentro al calderone:
Qualche cosa gorgheggiava...
Era sangue di storione?
O era muffa? O era bava?
Fatta scorta di coraggio,
Vigoroso come un orso,
Presi in mano il calderone
E lo bevvi in un sol sorso.
Avvampò tutta la gola,
Ebbi febbre da cavallo,
Vidi verde, vidi viola,
E crollai su un piedistallo.
Rinvenuto, era mattino,
Ed il cambio era compiuto:
Ed il re era un soldato
Ed il pozzo era un imbuto!
Grande Rodari!!! e tuo figlio niente male, anzi assai bene.
RispondiEliminaCaro ctld (le altre consonanti le risparmierò!), condividiamo l'immensa ammirazione per Rodari. Grata anche per l'apprezzamento per il figlio, ti auguro un sereno fine settimana.
EliminaBella la composizione! "Avere sogni da sognare...". Leggerezza, ironia e impegno civile. Grazie e buon fine settimana.
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