lunedì 24 luglio 2017

Le lune di Giove

        Alla fine dell’estate, Lydia prese il battello per un’isola al largo della costa meridionale del New Brunswick, dove intendeva passare la notte. Le restavano pochi giorni prima di dover tornare in Ontario. Era redattrice per un editore di Toronto. (…) Negli ultimi diciotto mesi era vissuta a Kingstom con un uomo. E si era fatta l’idea che la storia fosse finita.
Durante quel viaggio nelle Province marittime aveva notato una cosa sul suo conto, e cioè che la gente si interessava meno a lei. Non che in passato facesse faville, ma c’era stato un non so che su cui poteva contare.  A quarantacinque anni era divorziata da nove; i suoi figli ormai si facevano la loro vita, anche se capitava qualche marcia indietro, qualche trambusto. Lei non era né più grassa né più magra di prima, il fisico non aveva subito danni irreparabili, eppure aveva smesso di essere un certo tipo di donna per diventare un’altra; ne aveva avuto piena conferma durante quel viaggio. Del resto la cosa non la sorprendeva, perché stava attraversando un momento insolito, del tutto nuovo. Faceva un’immensa fatica, sempre. Piazzava un mattoncino dietro l’altro e tirava sera. Non era neanche detto che ci riuscisse ogni giorno … 

(Inizio del racconto “Dulse”, da Le lune di Giove di Alice Munro, premio Nobel Letteratura nel 2013, Einaudi, Torino, 2014, €12. Traduzione di Susanna Basso)
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2 commenti:

  1. A mio parere Alice era sempre la stessa fisicamente ma mancava di luce, la cosa difficile è riacquistarla...
    Cosmoabbracci cara Maruzza !!!

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    1. @Pippi: come stai? Cosmoabbracci affettuosi dalla Sicilia.

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