Antonio Gramsci |
Il 31 maggio scorso è stata celebrata la giornata mondiale contro il fumo, per ribadire i suoi effetti nocivi sulla salute. I dati riguardanti l’Italia ci dicono che, nel nostro paese, i fumatori sono circa il 22% e che, purtroppo, aumentano le donne fumatrici. In Italia, il fumo è la prima causa di morte: ogni anno sono circa 80.000 le vittime del tabacco. Gramsci sosteneva che le “mode” sociali nascono tra i ricchi, per poi diffondersi “a cascata” in tutte le classi. A conferma di ciò, a Palermo i docenti notano che, oggi, fumatori precoci sono soprattutto i ragazzi più poveri, provenienti da contesti sociali disagiati. Bisogna allora aumentare le campagne di prevenzione nelle scuole per convincere i ragazzi della pericolosità di questa dipendenza; agli educatori l’impegno di offrire a tutti gli alunni elementi di riflessione consapevole perché capiscano che fumare è un’abitudine insalubre che non serve a diventare grandi.
Maria D’Asaro, “100NOVE” n.29 del 20.7.2017
Giudizio (di Gramsci) e analisi (della scuola) pienamente condivisibili. Anche camminando nelle grandi periferie delle città italiane (nelle zone più povere) si può notare la stessa cosa… Un caro saluto.
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Elimina@Rossana: sicuramente noi insegnanti non possiamo imporre niente, ma possiamo far riflettere e gettare dei semi di riflessione, sperando che germoglino ...
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