venerdì 16 giugno 2023

Gent.ma Flavia

Gent.ma Flavia,
                                    quando una coppia si separa mi dispiace tantissimo, perché  l’amore dovrebbe essere eterno. Ma la separazione tra lei e Romano non è stata causata da tradimenti o dissapori, ma dalla Nera Signora verso cui siamo tutti impotenti. Posso intuire l’immenso dolore del suo amato consorte, dei suoi figli, dei nipotini… Spero di cuore che suo marito Romano e la sua bella famiglia continueranno a essere confortati dal suo amore. Il cardinale Zuppi, nell’omelia per il suo funerale, ha pronunciato parole bellissime, ricordando il legame prezioso - d’oro, lo ha definito - che l’ha legata a suo marito. Che, la notte di Capodanno del 2002, da Presidente della Commissione europea, comprò a mezzanotte a Vienna un mazzo di fiori per lei con le prime banconote dell’euro. Sono certa che il profumo di quei fiori non si spegnerà mai e che un filo misterioso continuerà ad unire le vostre anime. 
Maria D'Asaro

La bussola degli sguardi (grazie a Massimo Messina, che lo ha postato su FB)

"Conosco bene il cammino francescano che solca il confine tra l’Umbria e le Marche. È un percorso magnifico, non particolarmente impegnativo — è un cammino, appunto, non una scalata — ma attraversa boschi e zone isolate, silenziosissime e remote.
C’era un temporale, quel giorno. Posso solo immaginare che momenti debba aver vissuto chi si trovava con lei, il marito e gli amici più cari, quando si è sentita male. L’attesa dei soccorsi deve essere stata un tempo di disperazione. 
Però credo, nel dolore, è anche un piccolo ristoro il pensiero che fossero i luoghi di San Francesco quelli che si sono iscritti da ultimo nello sguardo, insieme ai volti amati.
È una storia di sguardi, quella che conosco: non c’è stata una volta, delle molte in cui li ho incontrati per lavoro o per caso, in cui lo sguardo di Romano Prodi non abbia cercato, durante la conversazione, quello di Flavia. E viceversa. Non perdevano mai il contatto visivo. 
Spesso, a Roma, nei tempi in cui lui era presidente del Consiglio, sembrava che lei non ci fosse ma c’era, invece. Compariva. Aveva su di lui un ascendente formidabile, giustificato: riportava ogni cosa al senso profondo delle cose. In politica, nelle relazioni occasionali e in quelle profonde, familiari. Era come se lei avesse la bussola, lui lo sapeva. Era una donna di eccezionale qualità intellettuale.
Ci si può smarrire, senza un orientamento così — ho pensato in queste ore. Ma anche ritrovare, certo, definitivamente."
Concita De Gregorio: la Repubblica 15.06.2023


Omelia per una donna mite

"Stando insieme tanti anni si entra in simbiosi, si assomigliano perfino le calligrafie, stare insieme è garanzia di armonia nella diversità. L'amore è concreto, prende tutto il corpo ma anche tutta l'anima. È un legame abbondantemente d'oro che ha legato Flavia a Romano, dove si confonde la metà dell'uno alla metà dell'altro. Dove lo sguardo li univa tanto da sembrare che non ci fosse, ma c'era". Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, in un passaggio dell'omelia nel corso della funzione che si è svolta oggi a Bologna.
"Il loro legame richiede quel trucco, che come ha detto intelligentemente Romano, è la manutenzione. Manutenzione che c'è stata, fino alla fine ed è sempre richiesta. Il legame di tutti i legami è quello con Gesù", ha aggiunto il cardinale Zuppi. Quello di Romano Prodi e della moglie Flavia "è un legame di amore che unisce Giorgio, Antonio, con le loro famiglie, e la grande, non dico quanto le stelle del cielo ma quasi, famiglia Prodi. Legame che unisce Flavia anche alle sue e ai suoi nipoti". Flavia "li contemplava, li ascoltava, discuteva con loro ma le piacevano molto. Insomma, è stata anche una grande nonna", ha sottolineato il cardinale Zuppi. 
"Mite lo è sempre stata - ha continuato Zuppi - con quel radicalismo dolce che era la sua fermezza e che la coinvolgeva intimamente alle vicende dei suoi e del suo prossimo". "Amava i piccoli, era riservata - ha aggiunto - In un mondo spesso sguaiato, di vanagloria, che riduce l'amore ad apparenze, Flavia preferiva la solida vicinanza e la delicatezza - ha proseguito - partendo proprio dai più fragili, legandosi a loro nella sua ricerca anche accademica che non era chiusa nei corridoi, ma facendo dei luoghi dell'umanità le vere aule in cui imparare e vivere, da studiare con cuore e intelligenza, per sentire l'urgenza di cambiare e per trovare le soluzioni"
"È giusto ricordare - ha detto Zuppi - come con Achille Ardigò e tanti altri, scelse una branca della sociologia vicina alla marginalità, che per certi versi verifica e corregge le decisioni anche degli effetti degli economisti: certi tagli alla spesa ad esempio con conseguenze spesso lasciate ai più fragili o a chi viene dopo". "Lei scelse sempre di vedere il mondo a partire dai poveri e non viceversa - ha aggiunto - con tanta passione civile per i servizi sanitari e sociali, uniti alla comunità umana. L'assistenza domiciliare va dentro una comunità che rende la città 'casa'; indispensabile ai servizi sociosanitari e sociali perché sia pubblica e universalistica, con prossimità e cura, che ripeteva con la pazienza di un lavoro all'uncinetto", ha precisato l'arcivescovo di Bologna.
(grazie alla pagina FB di Luigi Pasotti, da cui ho copiato il testo) 


"In 54 anni di matrimonio, Romano Prodi e la moglie Flavia hanno «sempre parlato di tutto e sempre condiviso tutto». Lo ha detto il professore in un passaggio del messaggio al termine del funerale della moglie, nella chiesa di San Giovanni in Monte a Bologna. «Abbiamo sempre condiviso tutto - ha sottolineato Prodi - dalla nostra presenza in questa città tanto amata, alla mia presidenza dell'Iri, e poi alla vita politica a Roma e a Bruxelles. Abbiamo proprio sempre parlato di tutto, e ho chiesto a lei infiniti consigli e anche ieri pomeriggio, parlando con Giorgio e Antonio, mi è venuto spontaneo dire questo lo chiedo a Flavia». La sua era «una presenza intellettuale discreta e raffinata, una intelligenza all'avanguardia con generoso disinteresse», ha aggiunto il professore. La moglie era «affezionata alla città e allo Stato. Aveva come obiettivo costruire un'Italia molto seria». «Questi sono i pochi pensieri che voglio condividere con voi nel momento in cui salutiamo Flavia per l'ultima volta - ha concluso Prodi - Non pensate che la nostra vita insieme sia stata solo fatta solo di scambi intellettuali: abbiamo vissuto insieme cielo e terra, anche terra. Con felicità tra di noi, con gli amici e nelle vacanze con tutta la tribù. Proprio alla vigilia della partenza per Assisi, mentre camminavamo come sempre, per le vie di Bologna, ci siamo chiesti se dal Paradiso si vede possa eventualmente vedere piazza Santo Stefano. Io credo proprio di sì», ha concluso.


5 commenti:

  1. Grazie Maria di questa lettera!

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  2. Mi ha coinvolto profondamente questo lutto. Forse perché la figura di Flavia mi era, per certi versi, familiare, da quando avevo letto il libro scritto da lei e dal marito - a due mani - "Insieme". Ho ascoltato più volte la stupenda omelia di Zuppi (su youtube c'è il video che la riprende integralmente) e riletto le parole pronunciate da Romano Prodi al termine della celebrazione. Grandi figure, in contrasto con altri mondi, fatti di apparenza.
    Un caro saluto.

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    1. @Rossana: anch'io sono stata profondamente coinvolta da questo lutto, quasi come se fosse morta una persona di famiglia...Scrivi bene "Grandi figure, in contrasto con altri mondi, fatti di apparenza." Un caro abbraccio.

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