mercoledì 7 giugno 2023

Prima o poi...

P.Picasso: Donna che piange, 1937 (Tate Gallery - London)
       Prima o poi, dopo mesi o interminabili anni, ogni guerra deve pure finire – pensava nostra signora mentre stendeva magliette o, presa da primaverile sacro furore, puliva anfratti nascosti dove nugoli di polvere giacevano indisturbati.
     E allora perché non farla finire prima? Sovente nostra signora pensava con angoscia alle migliaia di madri, spose, sorelle alle quali le guerre avevano ucciso figli, sposi, fratelli… questi lutti, perché?   
        Nell’attuale guerra in Ucraina, dove sì c’è stato un aggredito e un aggressore, non c’era o non c’è un modo diverso di risolvere il conflitto? Perché continuare a utilizzare armi letali come ‘parola’ dei conflitti? Vincerà il migliore, il più buono, quello che incarna il bene? Ammesso che sì, a che prezzo?  
      O vincerà chi ha la migliore strategia militare e più strumenti di morte? E se si ricorrerà ad armi ancora più terribili, che succederà per la salute del pianeta e degli esseri umani? 

Maria D'Asaro
Qui le parole poetiche dell’immensa Wislawa

4 commenti:

  1. Grazie, Maria. Il primo interrogativo retorico lo condividi con Callistrato, ambasciatore ateniese a Sparta per chiedere la pace nel 373: «certamente, tutti sappiamo che sempre sono scoppiate guerre e sempre sono finite, e che noi, se non ora, poi desidereremo la pace. Perché dunque bisogna aspettare il momento in cui rinunceremo per la moltitudine dei mali, piuttosto che fare la pace al più presto, prima che avvenga l’irrimediabile?». Il secondo tuo interrogativo mi fa venire in mente il primo tentativo occidentale di una madre di salvare il figlio dalla guerra: quello della dea Teti che traveste da ragazza il figlio Achille per evitargli di essere arruolato nella spedizione contro Troia, ma anche il troiano Priamo che, sia pure invano, prega Ettore di non affrontare Achille, che già ha ucciso altri suoi figli «procurando dolore al mio animo e alla madre, a noi che li generammo». Sapienza e dolorosa consapevolezza dell'antichità che risuonano nelle tue parole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Anonimo: grazie per aver ricordato che anche i greci condividevano l'idea dell'assurdità della guerra... Un abbraccio.

      Elimina
  2. Non finiscono prima per lo stesso motivo per cui nascono. Perché c'è un idiota che deve vincere. Lo stesso idiota che però non va in mezzo al fango di trincea a rischiarsi una granata in faccia.
    Mettiamocelo dieci minuti. In trincea, col fuoco addosso e la pelle che viene via a brandelli. Vediamo poi come finiscono subito le guerre, anzi, come non vengono più alla luce.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Franco: come non condividere la tua provocazione? I poveri soldati, russi e ucraini, dovrebbero essere capaci di una disobbed'enza di massa alla guerra: "Signornò, non vado ad uccidere un altro essere umano o a farmi ammazzare senza motivo"...

      Elimina