Condivido il ricordo di Nicola Calipari, nel bel pezzo della collega Francesca Sammarco, che ha recensito il film "Il nibbio" ne il Punto Quotidiano.
RIETI – A 20 anni dall’uccisione di Nicola Calipari, funzionario del Sismi, ucciso il 4 marzo 2005 all’aeroporto di Bagdad, è uscito in questi giorni nelle sale cinematografiche il film “Il nibbio” diretto da Alessandro Tonda, interpretato da Claudio Santamaria, che per l’occasione è dimagrito di 12 chili. Il nibbio, uccello rapace, si prende cura della sua compagna durante la cova delle uova, abbellisce il nido, in molte culture europee è sinonimo di nobiltà e libertà, simbolo di protezione e potere, grazie alla sua capacità di dominare i cieli con grazia e forza, per gli Egiziani si occupava della protezione del re: averlo come animale totem garantisce protezione durante il viaggio. Al Nibbio (che provò per la prima volta la compassione dopo aver rapito Lucia Mondella) l’Innominato nei Promessi Sposi affidava gli incarichi più delicati.
Calipari, agente del Sismi, stava scortando la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, sequestrata il 4 febbraio da un’organizzazione della Jihad islamica, durante la guerra in Iraq. In quei 28 giorni si mobilitarono in Italia e in tutta Europa governi e società civile per la sua liberazione. Sonia Bergamasco interpreta la giornalista, Anna Ferzetti è la moglie Rosa Valleco. Calipari era riuscito grazie alla capacità di mediazione e la fiducia di cui godeva anche tra i sequestratori, aveva accettato quella che avrebbe dovuto essere la sua ultima missione, prima di rientrare nella polizia e tutto stava andando come previsto, ma a 700 metri dall’aereo, un posto di blocco di soldati americani, che non era previsto (Calipari era meticoloso e studiava tutto nel dettaglio), sparò una raffica di mitra sulla macchina e lui venne colpito in pieno, avendo fatto scudo con il suo corpo alla giornalista, che rimase ferita a una spalla. (continua qui)
Francesca Sammarco
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