mercoledì 27 gennaio 2010

Egregio dottor Levi,


Egregio dottor Levi,

solo di fronte al mare, nella luce dorata dell'agosto siciliano, sono riuscita a ripercorrere la sua via crucis e a leggere molti suoi scritti.
Tra una pagina e l'altra, mi sono spesso fermata, perchè mi mancava il respiro... L'azzurro del mare: mi aiutava a continuare il viaggio doloroso, come se l'acqua lenisse un poco l'angoscia di condividere quello che le era accaduto ad Auschwitz, nella baracca n.45...

  
                                   testo pubblicato nel giugno 2023 in:
 Maria D'Asaro, Una sedia nell'aldilà, Diogene Multimedia, Bologna, 2023

3 commenti:

  1. Cara Maria, comincio con ritardo perdonabile (perdonabile da me e, sono sicuro, anche da te: sono assediato da scadenze previste e anche impreviste) a meditare le tue lettere. Questa è la prima e mi pare davvero splendida: soprattutto, soggettivamente, per i passaggi sulla inseparabilità con un taglio netto di ingiustizia e ingiustizia. Il confine passa davvero per il cuore di ciascuno di noi.
    Alla prossina,
    A.

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  2. Sai, mi piace pensare che, ovunque Egli sia, possa leggere questa tua lettera. Sono certo che l'amore che da essa esonda lo consolerebbe per quanto patito e gli farebbe sentire che il suo messaggio non è andato perduto.
    Mi piacerebbe, anche e soprattutto, che le generazioni attuali e quelle a venire ne facessero tesoro.
    Con amarezza prendo atto che purtroppo i presupposti per un ritorno a tempi bui ci sono tutti.
    Ci siamo adagiati in quell'avere un tetto, un pasto caldo, le amicizie, tutto quanto sia possibile avere, e non ci rendiamo conto che quello che stiamo vivendo è un'altra forma di razzismo, persino più subdola: il razzismo economico.
    Appena qualcuno decidesse di chiudere i rubinetti dei carburanti, quando ci accorgeremo di avere tanta tecnologia ma non campi coltivati, quando qualcuno metterà al bando i libri degli avversari politici (già fatto, vedi Venezia), quando la dignità di chi dovrebbe servire il Paese viene buttata ridendo nella spazzatura... ecco sono tutti passi verso il nuovo caos.
    E allora i lupi mangeranno i lupi, gli agnelli saranno stati già sbranati: sessant'anni non sono poi così difficili da cancellare, basta portare indietro le lancette del tempo.

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  3. @Grazie, gattonero: per il tuo affettuoso apprezzamento, per le tue analisi, purtroppo abbastanza realistiche.
    Che dire...che ognuno faccia quello che può e quello che sa, per contrastare l'avanzata di nuove barbarie.

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