Gli operatori del sociale (sociologi, psicologi, insegnanti) ci dicono che l’età in cui i ragazzi hanno il primo rapporto sessuale tende ad abbassarsi sempre più. Al contrario, l’età in cui ci si sposa e si ha il primo figlio si sposta generalmente in avanti, a volte anche dopo i 30 anni. Non è così nelle periferie palermitane: a Brancaccio, allo Zen, al Borgo Vecchio alcuni ragazzi minorenni ricorrono ancora alla “fuitina” per legittimare la convivenza, prima di sposarsi. Con la possibilità concreta di ritrovarsi già a 18 anni – solo quindici, sedici per le ragazze – con un bambino in braccio.
E così, senza casa e spesso ospiti della famiglia di origine, quasi sempre senza lavoro, con scarsa consapevolezza sociale e traballante autonomia personale, con capacità educative prossime allo zero, ecco i moderni proletari. A eccezione dell’immancabile cellulare e, forse, di un’automobile di seconda mano, di proprio, ahimè, hanno solo i figli.
"Centonove" -8-1-2010
Eppure, forse, in un respiro più ampio nello spazio e nel tempo, la "diversità" di tempi e modi del sesso e soprattutto del tempo del generare sta più nei modelli borghesi attuali (anormali o anomali) dell'avere legami stabili e per una donna i primi figli a 30 anni, anzchè a 15 / 17. In fondo le spose ragazzine, subito madri -insieme ai loro 'mariti' senza soldi nè consapevolezze- con figli gestiti più dalla 'comunità' familiare/tribale sono state nel tempo più normali/naturali (non migliori) di coppie "primipare" a 30 anni, totalmenete sole e slegate da ogni contesto relazionale.
RispondiEliminaCi sarebbe da discutere molto, al di là del brano gradevole.
JAN
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