Vorrei lasciare calzini puliti,
camicie odorose di fresco
e lavande nei teli.
Torte soffici appena sfornate,
noci e mandorle perbene tostate,
e tutti i miei libri già scritti.
Vorrei danzare con la nuvola bianca
e tuffarmi nell’onda più allegra
imparare tutte le lingue del mondo
e nuotare sino ai bordi del cielo.
Parlare con l’erba e i cammelli
e guarire i ragazzi di strada.
Vorrei bere un bicchiere d’amore,
dissetando, a mia volta, sicura,
chi mi chiede un’acqua d’affetto.
Coltivare germogli e speranze
e annaffiare millanta piantine.
Ballare, pregare, cantare.
Vorrei lasciare sorrisi agli amici,
infiniti abbracci ai miei figli
e tesori dorati a Irene.
E guardare la morte ridendo,
carezzando tutti i miei gelsomini:
che il profumo renda lieve la via.
Una volta ho letto: «Se ogni giorno fosse migliore del precedente, il giorno migliore della nostra vita coinciderebbe con quello della nostra morte».
RispondiEliminaTu hai fermato quel giorno, lo hai dilatato ed infarcito così tanto di vita che ho visto gli Angeli schernire la Grande Mietitrice.
Te ne sono grato.
che bello leggerti mi sento leggera!!!
RispondiEliminaChi sei, cara Anonimo, che si sente leggera leggendomi?!!
RispondiEliminaMa forse intuisco...
Si, "che il profumo renda lieve la"... vita. Ciao.
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