Compri Topolino per tuo figlio e ti propinano, per tre mesi, 100 g. di plastica per costruire una macchinina guidata da Paperino. Tua figlia acquista un giornaletto per ragazze (e come lei un altro milione di donne in Italia) e le regalano un’assurda spazzola con setole speciali. Se consumi 50 scatole di merendine, ti inviano uno zaino all’ultima moda. Se compri mezzo chilo di caffè, ti regalano un aggeggio di plastica: dicono sia un porta formaggi.
Ridotti ormai al rango di consumatori onnivori, ottusi e contenti, continuiamo ad accumulare tonnellate di roba inutile nelle nostre case. Ignari del pesante tributo che ogni gadget paga all’ambiente: irresponsabile utilizzo di materie prime, di acqua, immissione massiccia di anidride carbonica in atmosfera. Nella certezza che la ennesima macchinina di plastica o l’inutile aggeggio finirà prestissimo a Bellolampo, aumentandone la già insostenibile consistenza. Troppo roba ci seppellirà, profetizzava Michele Serra dalle pagine di “Cuore”.
Maria D’Asaro
("Centonove": 29.01.2010)
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