martedì 28 luglio 2009

PARADISO TERRESTRE


Se si tiene conto che per quantità e fruibilità di spazi verdi Palermo è in fondo alla classifica dei capoluoghi italiani, la realizzazione dello splendido manto erboso che è il giardino del Foro Italico di Palermo risulta ancora più preziosa. Con una sua felice originalità: alla villa a mare (così è appellata da molti palermitani) vanno veramente tutti. Uomini e donne, ricchi (e non) a fare footing, poveri a mangiare panini la domenica, palermitani qualunque per cinque minuti di relax, extracomunitari per giocare a pallone, ragazzi a “babbiare”, nonni con i nipotini che fanno volare gli aquiloni. Cani di tutte le razze che inseguono bastoncini lanciati dai padroni, cani senza padrone. In una città lacerata dalle differenze sociali, il Foro italico appare, per un attimo, uno spazio interclassista, interrazziale. Persino ecumenico. Un luogo di serena integrazione. Davvero un paradiso terrestre (paradeisos = giardino, in greco). Con ampie finestre sul mare.

(“Centonove”: 24.07.09)

2 commenti:

  1. Una volta c'erano le giostre e soli i bambini chiedevano sempre di andarci. Terra battuta, giostre e bancarelle. Non era poco per i bambini, ma ora il tuo sguardo coglie appieno l'origialità di come è oggi e il suo essere di tutti. Bello questo post

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  2. E' vero: il passato del Foro Italico è terra battuta, giostre, bancarelle. E tanti bambini. per fortuna i bambini ci sono ancora. Con cani e nonni, ma anche da soli, se sono rom.
    Spesso con aquiloni che fanno il solletico al cielo.

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