Quanti anni aveva ? Tre, forse quattro...
Dove era? Solo l’immagine di un ampio appartamento gentilizio, preziosamente arredato: Giuliana? Chiusa Sclafani? Palermo?
Chi era la signora distinta e vagamente inquietante che ci attendeva? Una nobildonna dei tempi andati, una dama di San Vincenzo?
Perché papà era andato a trovarla in quel pomeriggio d'inverno?
Ma era davvero un pomeriggio d'inverno? C’erano veramente quelle nuvole scure o crepuscolo e nebbia sono solo l’involucro appannato di quel ricordo lontano?
Lo scrigno sotterrato del passato non restituisce frammenti colorati di memoria: i contorni rimangono sigillati in un ripostiglio inaccessibile della mente.
Però in quella stanza, a un certo punto, si ascoltava una musica: una sorta di carillon natalizio, emanato da uno strano aggeggio che, su richiesta di papà, la dama aveva azionato. Insieme, lei e lui ascoltavano la dolce e misteriosa melodia.
Allora lei era felice: accanto a papà, la sua mano nella sua.
Dove era? Solo l’immagine di un ampio appartamento gentilizio, preziosamente arredato: Giuliana? Chiusa Sclafani? Palermo?
Chi era la signora distinta e vagamente inquietante che ci attendeva? Una nobildonna dei tempi andati, una dama di San Vincenzo?
Perché papà era andato a trovarla in quel pomeriggio d'inverno?
Ma era davvero un pomeriggio d'inverno? C’erano veramente quelle nuvole scure o crepuscolo e nebbia sono solo l’involucro appannato di quel ricordo lontano?
Lo scrigno sotterrato del passato non restituisce frammenti colorati di memoria: i contorni rimangono sigillati in un ripostiglio inaccessibile della mente.
Però in quella stanza, a un certo punto, si ascoltava una musica: una sorta di carillon natalizio, emanato da uno strano aggeggio che, su richiesta di papà, la dama aveva azionato. Insieme, lei e lui ascoltavano la dolce e misteriosa melodia.
Allora lei era felice: accanto a papà, la sua mano nella sua.
Quando è triste, chiude gli occhi e cerca di rievocare quella musica ormai senza note....
Il carillon... cosa mi hai fatto ricordare... ne avevo uno francese regalatomi dalla mia zia preferita. Anni luce fa. Mamma mia.
RispondiEliminaDavvero bello, Maruzza. Vaporoso, etero, profumato.
RispondiEliminaNel suono dei miei ricordi la bisnonna Giulia, con un cofanetto grande quanto l'aria tra le mie mani tese. Che emozione aprirlo! Al suo interno un Gesù bambino bambolotto si muoveva su note da carillon. Sono tuttora convinto che fosse magico...
Oooops! Ehm... "etero" credo abbia poco senso in questo contesto... Ovviamente intendevo scrivere "etereo"... Pardon!
RispondiElimina@Calzino: bedda! Bedda al quadrato: perchè lo sei, dentro e fuori, e perchè hai la bellezza della sposina fresca fresca. Grazie per la visita. Auguri affettuosissimi!
RispondiElimina@Dr.Peter: grazie per la condivisione della musica che emerge dallo scrigno sonoro dei tuoi ricordi. Opportuna la precisazione sul refuso "etero": credevo volessi disquisire sul sesso dei "carillon". Sto scherzando, ovviamente. Buona serata!