La vicenda narrata nel film “La città ideale”, che vede il conterraneo Luigi Lo Cascio alla sua prima prova di regista, mi ha colpito al cuore due volte. Sia perché mi sono identificata nella prassi ecologista del protagonista, Michele Grassadonia, sia perché, come lui, sono convinta che le piccole città toscane rappresentino un’oasi di civile convivenza rispetto alla mia Palermo. Il film mi/ci invita a problematizzare queste ferree certezze: neppure Siena, considerata dal protagonista “città ideale”, riuscirà a salvare Michele da un paradossale errore giudiziario e dal conseguente isolamento in cui lo relegano anche gli amici ecologisti, a causa della sua scomoda condizione di indagato. Meglio Palermo allora, con i confini incerti tra legale e illegale e i cumuli di immondizia? Non è questo che vuole dirci Lo Cascio. Con amaro ma salutare realismo, vuole solo invitarci a un approccio più disincantato e maturo verso la vita e la società.
Maria d’Asaro (“Centonove”, n.18 del 10.05.2013)
il dubbio e l'insicurezza sono la colonna portante del film:)
RispondiEliminaNon ho ancora visto il film, ma ho dato un'occhiata al blog. Quando uno schermo del computer trasmette sensibilità e profondità rivaluto la tecnologia.
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RispondiEliminavorrei proprio vedere questo film.
RispondiEliminaAhahah,le piccole città toscane come oasi di civile convivenza? Forse qualcosa mi sfugge.... Ti invito sotto il mio campanile per parlarne :-)
La convivenza civile è difficilissima da trovare, a partire dai vicini di condominio, passando dai paesi per arrivare alle metropoli...
RispondiEliminaLa città ideale resta un ideale, in realtà credo che sia la nostra capacità di adattamento a fare la differenza. Concordo con Vele sul grande sforzo che questo tipo di approccio richiede, ovunque ci muoviamo. Grazie per questo interessante assaggio.
RispondiElimina@Franz,Leila,Curly, Vele, DOC: grazie per la vostra attenzione e per le vostre osservazioni.
RispondiElimina@Franz: concordo. Ciao, alla prossima!
@Leila Orlando: che prio ritrovarti sul web! Grazie per quello che hai scritto. A domani, a scuola. Un abbraccio.
@Curly: Quindi non ci azzecca, Lo Cascio, mitizzando Siena?! Prima o poi, ti prenderò in parola ... Un abbraccio.
@Vele: D'accordissimo! Un abbraccio.
@DOC: Ma ... a cosa adattarci?! Grazie a te. Un abbraccio.