Panorama dal mio balcone, sino a 7 gg. fa |
Ai rifiuti per strada, i palermitani sono purtroppo abituati. Ma l’emergenza di aprile è stata ancora più grave delle precedenti perché dovuta al fallimento dell’AMIA, la municipalizzata incaricata della raccolta dell’immondizia in città. Così, montagnole di rifiuti hanno troneggiato su vie e marciapiedi, con esalazioni mefitiche che hanno coperto il profumo dei fiori di zagara. Sono davvero nauseata: io, che ripongo i resti di frutta e verdura nella compostiera che c’è nella mia scuola; io, che bevo l’acqua di rubinetto per non consumare altra plastica; io, che utilizzo pile ricaricabili; che, per la Tarsu (tassa rifiuti solidi urbani), pago fior di quattrini, e riciclo persino i veli dei confetti, i vecchi bottoni e le scarpe di mia figlia … I palermitani attenti e ricicloni non meritano quest’oltraggio. Senza roghi inutili e dannosi, dobbiamo protestare contro questa pessima gestione dei rifiuti. E agire poi secondo quattro erre: ridurre, riparare, riutilizzare, riciclare.
Maria D’Asaro ("Centonove", 3.5.2013)
La vostra emergenza ha raggiunto purtroppo anche la cronaca nazionale. Credo che comincerò anche io, un gesto alla volta, ad essere meno pigra e a non contribuire a questo sfascio.
RispondiEliminaNon sarà il caso di organizzare, parallelamente ad "Addiopizzo", "Addiopuzzo"? ;-)
RispondiEliminaCiao, forza Palermo!
Meno male che ci sono persone come te. Saperlo mi dà ancora speranza...
RispondiEliminaComunque anch'io riciclo tutto e mi vengono i brividi quando vedo persone che sprecano e buttano ogni cosa nell'indifferenziata!