Alex Langer |
Come ci ricorda nel “Gattopardo” il principe di Salina, noi siciliani guardiamo con scetticismo alle idee di cambiamento. Si adattano bene al nostro sentire le parole di quella canzone di De Andrè che diceva: “moriamo per delle idee, ma di morte lenta”: senza farci coinvolgere troppo, riservandoci il tempo di un ripensamento. Che bello invece se proprio da qualche geniale pensatore siciliano venisse elaborata una teoria, un’idea nuova che ipotizzi un modello di sviluppo economico meno rapace di risorse, più rispettoso dei ritmi delle persone e della natura. Un’idea per cui non morire, ma per cui vivere con saggia lentezza, in modo più pacato e più dolce, come teorizzava il compianto Alex Langer, già vent’anni fa. Un’economia più sana, non fondata sul folle aumento del PIL, ma dentro cui poter convivere tutti con dignità, è infatti il miglior dono che potremmo fare alla società, oltre che alla memoria di Alex.
Maria D’Asaro (“Centonove”, n.26 del 5.07.2013)
Due grandi persone.
RispondiEliminaLa Storia saprà dare il giusto posto a Alex Langer.
dice Antoine de Saint-Exupéry:
RispondiElimina"La perfezione non si ottiene quando non c’è più nulla da aggiungere, bensì quando non c’è più nulla da togliere."
@Costantino: Speriamolo davvero. Alex era davvero speciale. Un saluto cordiale. Grazie della visita.
RispondiElimina@franz: sono d'accordo. Bisogna procedere per sottrazione e vedere cosa rimane di veramente importante e necessario.