venerdì 7 febbraio 2014

Nove poltrone, un’unica vita

La notizia è di sabato scorso: dopo le polemiche sui suoi molteplici incarichi e le indagini della Procura della Repubblica di Roma sulla sua attività di direttore dell'Ospedale Israelitico dell’Urbe per truffa ai danni dello Stato (l’ospedale avrebbe percepito rimborsi non dovuti dalla Regione Lazio per vari milioni di euro), Antonio Mastrapasqua si è dimesso da presidente dell’Inps. Così i suoi incarichi, 25 sino a poco tempo fa, oggi sono solo otto. Certo, in questi tempi di dolorosa disoccupazione di massa, disturba che  Mastrapasqua e tanti altri manager siedano su varie poltrone. Ma forse si dovrebbe provare pietà verso l’ex presidente dell’Inps, non invidia o rancore: una persona così impegnata  magari si perde la magia di un tramonto, le carezze di un cane, il sorriso di un amico sincero. Indignazione e rabbia dovremmo invece serbarla per un modello di sviluppo e un sistema politico che consente ancora tali funeste concentrazioni.
                                                            Maria D’Asaro (“Centonove” n. 5 del 7.2.2014)

2 commenti:

  1. credo che indignazione e rabbia vadano anche a lui, che è un complice , un agevolatore di un sistema schifoso.
    le belle idee camminano con le gambe degli uomini, le schifezze pure, camminano con le gambe degli uomini, i primi sono i nostri modelli, i secondi fanno schifo.

    così, per chiarezza:)

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  2. @franz: non hai torto. Ognuno di noi è, in qualche modo, vittima e responsabile di un sistema. Buone ferie.

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