Maria Giovanna Abramo |
Cara Maria Giovanna,
sono stata davvero fortunata con i miei insegnanti!
Sin dalle elementari: quando la maestra Gaetana, in quarta elementare, ci invitava già a differenziare i rifiuti e ad aiutare le compagne meno brave, mettendo i nostri talenti a servizio delle mie compagne: - Mentre io rispiego la divisione a Concetta, tu, Loredana, controlla i verbi scritti da Giulia. E tu, Maria, ripeti la poesia con Francesca -
(...)
(la lettera verrà ripubblicata a breve)
sono stata davvero fortunata con i miei insegnanti!
Sin dalle elementari: quando la maestra Gaetana, in quarta elementare, ci invitava già a differenziare i rifiuti e ad aiutare le compagne meno brave, mettendo i nostri talenti a servizio delle mie compagne: - Mentre io rispiego la divisione a Concetta, tu, Loredana, controlla i verbi scritti da Giulia. E tu, Maria, ripeti la poesia con Francesca -
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(la lettera verrà ripubblicata a breve)
(Maria Giovanna Abramo (1922-1991). Assistente sociale prima e poi Docente di Lettere a Palermo presso l’Istituto “Maria Adelaide”. Dalla sua autobiografia Nel segno della speranza, Stampatori Associati, Palermo, 1988, è tratta questa foto)
Il dono che Maria Giovanna ti ha lasciato, lo stesso che tu oggi offri in custodia ai tuoi alunni, è preziosissimo: l'unica "pozione magica" in grado di renderci immortali. Tributo degno e commovente, grazie per la condivisione. Un abbraccio.
RispondiEliminaLa lettera che ogni insegnante vorrebbe leggere. Che bello avere avuto una professoressa così!
RispondiEliminati invidio questa meravigliosa insegnante, la mia esperienza e stata l'opposto, le brave e chi aveva le mamme presenti ogni mattina a salutare e ad ossequiare la maestra sempre coinvolte con cura, libri in omaggio, tutti i banchi attaccati alla cattedra dell'insegnante. Le alunne di mezzo fra le quali c'ero anch'io si arrangiavano perchè l'intelligenza e l'ambizione personale e famigliare supplivano e gratificavano. Le altre le più sfortunate usate come cameriere personali dell'insegnante. Marilena porgeva le ciabatte e riponeva con cura le scarpe che erano servite per venire da Venezia. Marinella ogni mattina andava al negozio a comprare un panino imbottito di prosciutto e formaggio e lo conservava con molta cura fino alle 11,00 ora dell'intervallo. Questo alle elementari e mi rendo conto cose dimenticate, tornate alla mente leggendo il tuo bel post.Ciao
RispondiElimina....sono completamente d'accordo con quanto dice Doc...aggiungo che il seme gettato da Maria Giovanna si è moltiplcato in te nella tua anima e nella tua funzione di "cittadina"e psicopedagogista....
RispondiElimina@DOC: l'unica magia è guardare i ragazzi/alunni con affetto. Maria Giovanna aveva questo sguardo amorevole e si dedicava loro completamente, con grande competenza. Grazie a te dell'avvicinamento al "mio" mondo scolastico. Ti abbraccio. Buon fine settimana.
RispondiElimina@Vele Ivy: è stata un'esperienza unica averla come docente. Forse è anche per merito suo se ho scelto di fare l'insegnante anziché la bancaria. Un abbraccio a te e a Irenuccia. Buon fine settimana.
@Aliza: cara Alice mi dispiace davvero della tua esperienza negativa. Sicuramente te la porti dentro con tristezza. Spero comunque che ci siano state persone significative in altri ambiti della tua vita. Un abbraccio. Buon fine settimana.
@mdfex: sono contenta che tu e Doc siate d'accordo ... Comunque, i buoni semi nella mia anima non li ha gettati solo Maria Giovanna, ma anche, ad esempio, una Preside che mi ha sostenuto e guidato per 14 anni. Un abbraccio. Buon fine settimana.