A nostra Signora bastava poco per essere felice. Come avere un giorno di ferie a novembre, per lei uno dei mesi migliori dell'anno. Alzarsi alle 9. Ascoltare i Modena City Ramblers e una canzone di Gianna Nannini e una di Battiato mentre stirava. Mangiare i loti raccolti in campagna. Sentire ridere e scherzare i suoi due ex cuccioli. Avere il tempo sufficiente per preparare le lezioni e la cena. Mandare i “pezzi” al giornale. Sentirsi in pace, con se stessa e col mondo.
Cose semplici ma importanti!
RispondiEliminaHo appena finito di leggere "Trenta giorni ha Novembre...", e mi sento in pace anch'io per quel bisogno d'amore di cui parlo in questi giorni (con me stessa s'intende). "Silenzio e contemplazione", come scrivi tu e gli occhi sgranati sul "cuore" aggiungo io. Che belle pagine, entrare in punta di piedi dentro nostra Signora senza svegliarla. Grazie per queste "delicate" porte aperte.
RispondiEliminaUn giorno di ferie: paradossalmente sono proprio gli altri giorni, quelli lavorativi, a dargli uno spessore (o meglio, una "sottigliezza") speciale. La riverenza di nostra Signora è commovente: non c'è potere che tenga, quando sia ha il superpotere di saper guardare oltre.
RispondiEliminaGrazie cara, ora cercherò di vedere un po' più positivamente questo tetro novembre che mi guarda dalla finestra :-)
RispondiElimina@Costantino: grazie per la tua presenza cordiale e costante! Buon mese di Novembre.
RispondiElimina@Santa: ti ringrazio di cuore per il commento prezioso. Sono davvero contenta di aver fatto la tua conoscenza virtuale. Verrò anch'io a farti visita nel tuo bel blog. Buon tutto!
@DOC: è vero. Le ferie si apprezzano se c'è il lavoro. Quasi quasi mi sento in colpa a pensare a chi non ce l'ha ... Grazie di questo commento delicato e intenso, come sempre. Ti abbraccio.
@Silvia Pareschi: ogni tuo commento è un piacere. Come stai? Sei in Italia, vero? Un abbraccio.