mercoledì 11 marzo 2015

Mai più

Aldo Naro
     Di Aldo Naro, il giovane medico morto qualche settimana fa per un  banale litigio in una discoteca palermitana, si è parlato abbastanza. Il timore però è che, passata l’onda emotiva del dispiacere collettivo, questa tragedia venga dimenticata. 
    Condividiamo allora quanto scritto da Francesco Palazzo il 20/2 su “La Repubblica”: secondo il giornalista, Palermo ha una sorta di difetto congenito di cittadinanza, cosicché il pugno, l’aggressione verbale, la reazione violenta, spesso fanno parte di un modo di essere e di vivere di tanti palermitani, mentre molti cittadini perbene girano la testa e non si impegnano sino in fondo per il rispetto delle regole di buona convivenza. Palazzo ci invita allora a raccogliere l’auspicio del padre di Aldo che, durante la fiaccolata in ricordo del figlio, si è augurato che la sua morte sia un campanello d’allarme e spinga ciascuno a fare qualcosa perché una morte così assurda non accada mai più.
                                                                              Maria D’Asaro, Centonove” n.9 del 5.3.2015


4 commenti:

  1. Non ho seguito la cronaca in questo periodo. Episodio tristissimo questo che richiama altri analoghi avvenuti in passato. Morti assurde per banali discussioni. Ed hai proprio ragione a richiamare l'attenzione.
    Non se ne parla abbastanza, non si parla quasi mai di questo tipo di violenza che è "costume" e non solo a Palermo, ma in tutt'Italia. E pensare che dovremmo saper parlare, la parola "comunicazione" credo sia una tra quelle più abusate e meno usate.

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  2. Non è un difetto dei palermitani o di Palermo. È così ovunque. È che magari la cronaca di certe zone viene letta con l'occhio filtrato dai pregiudizi, ma fatti del genere accadono purtroppo dappertutto, anche in quelle città convinte di essere "superiori" e civili.

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  3. @Santa S., Veronica, Valerio: grazie per la vostra attenzione e le vostre attente considerazioni. Speriamo davvero che morti così dolorosamente insulse non avvengano mai più: né a Palermo, né altrove. Buona settimana. A presto.

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