mercoledì 17 gennaio 2018

L'universo e noi, creature illuminate

Kandinsky: Vita variopinta 
La materia fugge.
L'universo - forse traumatizzato da quanto era imprigionato in un singolo punto - dopo essersi liberato, ben 14 miliardi di anni dopo fugge ancora in tutte le direzioni.
Le galassie si allontanano, le nebulose si dilatano, i buchi neri si distorcono.
Abbiamo dato un nome a questo moto irrefrenabile di fuggire: temperatura.
La materia, sotto forma di gas, non ha vincoli interni a questa sua irresistibile tendenza alla fuga, e si ferma solo se un contenitore esterno la imprigiona. Più piccolo quindi è il contenitore (volume) più grande e represso è quindi il ‘desiderio’ della materia di fuggire (temperatura).
Ma per i solidi non accade così: poiché gli atomi limitrofi, secondo le forze intermolecolari, bloccano vicendevolmente il compagno accanto, frenato così  nel suo naturale moto di fuga. L'inarrestabile tentativo di fuga diventa quindi per la materia allo stato solido un'infinità vibrazione, nell'attesa di evadere. Gli atomi, vibrando, con un certa frequenza associata ai livelli di vibrazione (temperatura) periodicamente perdono in tutto o in parte elettroni dalle loro cortecce elettroniche esterne: elettroni che, con questo espediente, riescono finalmente a fuggire dalla materia e correre verso il nulla trasformandosi in fotoni, luce, onde elettromagnetiche …
Tutti quindi vibriamo,  tutti  emettiamo luce: dall'armadio, alla pianta, al bambino. Il nostro occhio é stato progettato a percepire solo una minima parte di questo enorme urlo elettromagnetico, quello che emette il sole e quello connesso a materiali che costringiamo a vibrare più del dovuto.
Eppure siamo tutti illuminati. 
Ma solo alcuni hanno la straordinaria capacità di vedere, senza l’ausilio di particolari strumenti, la flebile luce degli esseri umani, quella che chiamiamo aura. 

                                                                                        Riccardo Mariscalco

(Nostra Signora è molto ignorante di Fisica. E’ affascinata dalle spiegazioni di suo figlio ingegnere, che ringrazia di cuore per le gocce di sapere che le comunica e per gli orizzonti affascinanti che le spalanca).

7 commenti:

  1. Ma che spiegazione poetica bravo Riccardo !!!
    Figlio d'arte, la fortuna è questa cara Maruzza avere figli che emanano luce !!!
    Ignorante è una bella parola non possiamo sapere tutto ma fortunatamente ci sono tante menti che emanano luce e ci insegnano tante cose lasciandoci libri, dipinti,sculture, un'universo è pieno di luce.
    Non te l'ho mai detto la scelta dei tuoi dipinti è sempre sluciccante !!!
    Cosmoabbracci cara Maruzza !!!

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    1. Pippi carissima, ti ho mai scritto che i tuoi commenti sono caldi e luminosi? Grazie di esserci. Ti scrivo presto. Cosmoabbracci!

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Le analisi di Riccardo non sono meno vincenti di quelle di Cosimo (Scordato), Augusto (Cavadi), Giovanni (Salonia), ed altre prestigiose figure che questi sapienti Mari rinnovano abitualmente e generosamente. Fonti cristalline, per quanto differenti nell'approccio, concorrono ad illuminarci al di qua e al di là del credo. Ed io non posso che ringraziare la Principessa di questi delicati Mari.

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    1. @DOC: che onore essere definita la Principessa dei Mari! Mi lusinghi e mi commuovi. Grazie comunque dell'affetto. E della stima verso Cosimo, Augusto e Giovanni, che la meritano tutta. E grazie anche dell'apprezzamento per Riccardo. Un abbraccio.

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  4. Post interessante, PS: io avevo commentato anche il post precedente ma non lo vedo.

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    1. @Daniele: ciao! Grazie dell'apprezzamento. Mi dispiace: al post precedente non ho trovato commento. Non ho inserito la funzione di moderazione dei commenti: i commenti inseriti dagli amici blogger vanno in automatico nel blog. Misteri di Google ... Saluti cordiali.

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