Picasso: Jaime Sebartés (1901) - Museo Puškin, Mosca |
(…) Passando la sera tardi e la notte per le strade, le stradine, gli slarghi del centro storico, sono assalito ogni volta dallo stesso timor panico dal quale venivano colti i primi pionieri americani quando incrociavano mandrie di bufali.
La nostra gioventù si riversa dopo il tramonto nei luoghi deputati agli stuzzichini, all’alcol e al vaniloquio e fa della notte giorno. “Tu non mi piaci, Cinna, tu la notte non dormi” - dice Giulio Cesare in qualche passo dell’omonima tragedia shakespeariana al poeta Cinna, che lo pugnalerà nelle idi di marzo.
Neanche a me piace questa gioventù che non dorme, ma per ragioni opposte a quelle di Cesare: perché non si pone interrogativi, non s’inquieta, non s’indigna, non trama, mentre il paese va alla deriva e chi lo governa li ignora, li esclude e ne ha già cacciati un bel po’ dal suolo natio.
Se potessi affiggere manifesti in tutte le piazze d’Italia, rivolgerei un appello diretto a questa progenie insonne che mi fa grande tenerezza e per la quale trepido da nonno amorevole:
“Figli, se la notte non dormite, fatelo perché vi preparate a prendere nelle vostre mani la sorte vostra e quella della patria, come hanno fatto nel corso della storia generazioni nuove animate da ideali positivi e nobili. Mani diverse dalle vostre non reggano più le redini della nazione. Non ne avete il presagio, ma credete a quello di un vecchio: state viaggiando sul TITANIC!” (Nino Russo, pag.FB)
Tenace
Ti accarezza
Una perenne inquietudine:
dove raccattare briciole di felicità,
figlio mio? Maria D'Asaro
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