martedì 28 agosto 2018

Si salvi (ni) chi può ...

Matisse: Marocchino in verde (1912) - Ermitage
           Fine agosto: nell’ufficio postale c’è una fila imprevista di utenti. Per chi non ha ancora scaricato l’applicazione per prenotare l’operazione richiesta, l’attesa media è di un’ora e mezza. Un libro è un ottimo compagno, ma è naturale scambiare anche due chiacchiere con la vicina. Che esclama: “Solo tre sportelli aperti! Ma perché non assumono degli stagionali? Non si può aspettare tanto per ritirare una raccomandata. E’ giusto che gli impiegati abbiano le ferie, ma tanta attesa è insopportabile.” Dalla signora, cittadina piccolo/borghese con marito efficiente e distinto che attende paziente in piedi mentre lei sta seduta, ci si aspetterebbe, oltre ai luoghi comuni,  un po’ di buon senso. Non ci si aspetta invece la frase: “Certo che non assumono i nostri giovani, ci sono lassù i burattinai al potere!” E meno che mai la perentoria conclusione: “Però gli immigrati li salviamo e  dobbiamo pure sfamarli!”
Si salvi (ni) chi può.
Maria D’Asaro

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