martedì 7 aprile 2020

Elogio dei sogni

In sogno
dipingo come Vermeer.

Parlo correntemente il greco
e non solo con i vivi.

Guido l’automobile,
che mi obbedisce.

Ho talento,
scrivo grandi poemi.

Odo voci
non peggio di autorevoli santi.

Sareste sbalorditi
dal mio virtuosismo al pianoforte.


Volo come si deve,
ossia da sola.

Cadendo da un tetto
so cadere dolcemente sul verde.

Non ho difficoltà
a respirare sott’acqua.

Non mi lamento:
sono riuscita a trovare l’Atlantide.

Mi rallegro di sapermi sempre svegliare
prima di morire.

Non appena scoppia una guerra
mi giro sul fianco preferito.

Sono, ma non devo
esserlo, una figlia del secolo.

Qualche anno fa
ho visto due soli.

E l’altro ieri un pinguino.
Con la massima chiarezza.   
                                        
Wislawa Szymborska

(Da “Ogni caso”, 1972 - Traduzione di Pietro Marchesani)

(In copertina: Lattaia di Jan Vermeer, 1658 circa)

4 commenti:

  1. Ogni volta che leggo una poesia della Szymborska, ammiro il traduttore che, non conoscendo io il polacco, riesce a trasmettermi le emozioni che solo un traduttore a sua volta poeta può fare!
    Armando Caccamo

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    1. @Armando: un plauso a Wislawa e apprezzamento sincero per Pietro Marchesani, il traduttore.

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  2. L’uomo è un genio quando sta sognando. (Akira Kurosawa)
    Ma anche chi scrive...

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    1. @Santa: un abbraccio affettuoso e pieno di gioia e salute.

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