Dalla pagina FB del professore Andrea Cozzo, che ringrazio:
25 Aprile 2023. come ogni anno,
rivolto al futuro, celebro – auspico – la Liberazione da ogni fascismo: innanzitutto, da quello politico, che è istituzionale, fisico, culturale; poi da tutti gli atteggiamenti fascisti anche individuali, compresi eventualmente quelli miei.
Ciò detto, a coloro che ancora identificano la Resistenza italiana con quella armata e ignorano il ruolo delle lotte senza armi, basti ricordare che:
- principalmente le azioni di disobbedienza civile, boicottaggio e e non-collaborazione nei confronti dell’occupazione nazista a Napoli, nel settembre del 1943, portarono alla liberazione della città;
- a Modena, i civili diedero assistenza a soldati e a ebrei, i Gruppi di Azione Patriottica attuarono azioni di sabotaggio, e la propaganda contro la leva fascista fece sì che, per esempio, a Magreta, su 300 chiamati, si presentassero soltanto sei giovani, e ostacolò il Programma Sauckel (che chiedeva alla provincia di Modena l’invio di 20.000 uomini a sostegno dell’industria bellica tedesca), con diverse modalità nonviolente con tanta efficacia che a fine aprile 1944 da Bologna, Modena e Reggio Emilia erano partiti meno di mille operai (per tutti questi casi (cf. H. Ferraro, “La resistenza napoletana e le ‘quattro giornate’: un caso storico di difesa civile e popolare”, e P. Predieri, “Lotta non armata nella Resistenza modenese: entrambi in Una strategia di pace: la difesa popolare nonviolenta”, FuoriThema, Città di Castello1993);
- nel contesto della rivolta dei “Non si parte”, sviluppatasi nel 1945 nel centro-sud, contro il reclutamento del Governo Bonomi, a Siracusa, Maria Occhipinti, incinta, costrinse i carabinieri a rilasciare i renitenti distendendosi davanti ai camion che li trasportava, venendo poi condannata al carcere e poi al confino (uno dei casi narrati nel bellissimo volume di A. Bravo e A.M. Bruzzone, “In guerra senza armi. Storie di donne. 1940-1945”, Laterza, Roma-Bari 1995).
Da leggere, almeno, anche: A. Bravo, “La conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet: storie di sangue risparmiato”, Laterza, Roma-Bari 2013, e, naturalmente E. Deaglio, “La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca”, Feltrinelli, Milano 1991.
BUON 25 APRILE! Buona Liberazione da ogni fascismo – anche da quello dei luoghi comuni.
Andrea Cozzo
Dal giornale telematico "La nonviolenza è in cammino", n.4815 del 25 aprile 2023, di Peppe Sini:
Il nostro 25 aprile e' un giorno di memoria e d'impegno.
Contro il fascismo, e quindi contro tutte le uccisioni, e quindi contro la guerra, il militarismo e il riarmo.
Contro il fascismo, e quindi contro tutte le dittature, comunque esse si travestano.
Contro il fascismo, e quindi contro tutti i poteri criminali, contro tutte le violenze e le oppressioni.
Contro il fascismo, e quindi contro il razzismo e lo schiavismo, e quindi contro i governi responsabili della strage degli innocenti nel Mediterraneo e dell'apartheid nel nostro paese.
Contro il fascismo, e quindi contro il maschilismo: il maschilismo che ogni giorno fa strage di donne, il maschilismo che nega la dignità umana di tutti gli esseri umani, il maschilismo che e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze.
Contro il fascismo, e quindi contro la devastazione del mondo vivente.
Contro il fascismo, e quindi contro! la riduzione degli esseri umani a cose, a merci, a rifiuti.
Contro il fascismo, e quindi contro lo specismo che nega l'intrinseco valore e il diritto all'esistenza di ogni altro essere vivente.
Contro il fascismo, e quindi contro il sistema di potere e il modo di produzione fondati sulla rapina e sullo sfruttamento degli esseri umani, sull'avvelenamento, la desertificazione e la distruzione del mondo vivente.
*
Il nostro 25 aprile e' un giorno di memoria e d'impegno.
Nel ricordo della Resistenza, e quindi in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, e quindi nel ricordo di tutte le vittime della violenza e di tutte le persone che ovunque alla violenza si opposero e si oppongono.
Nel ricordo della Resistenza, e quindi in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, e quindi nel ricordo di tutte le nostre maestre e di tutti i nostri maestri di umanita', di tutte le nostre compagne e di tutti i nostri compagni di lott! a nonviolenta che ci hanno lasciato ma che restano vivi nei no! stri cuori.
Il nostro 25 aprile è un giorno di memoria e d'impegno.
La Resistenza prosegue nella nonviolenza.
La Resistenza s'invera nella nonviolenza.
*
Il nostro 25 aprile e' un giorno di memoria e d'impegno.
A sostegno di tutte le attuali Resistenze civili e nonviolente contro la barbarie, le dittature, le guerre, le stragi, le uccisioni, la violenza.
A sostegno di tutte le attuali Resistenze civili e nonviolente che agiscono per salvare tutte le vite, per soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
*
Il nostro 25 aprile e' un giorno di memoria e d'impegno.
Cessi la guerra assassina, cessi il riarmo, cessi la follia militarista, cessino tutte le uccisioni: siamo una sola umana famiglia, ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Peppe Sini
E qui una toccante poesia di Ester.
Mai dimenticare!
RispondiEliminaBuon 25 aprile
Giusto sia ricordare il passato ed il grande dono che la resistenza ci ha fatto ma altrettanto importante è proiettare nel futuro questa festa e quindi saper sempre riconoscere il fascismo ovunque si annidi perché il fascismo è dittatura orrore sopruso discriminazione privazione dei diritti fondamentali con la violenza o con la paura e l'inganno e può non essere purtroppo una prerogativa solo di destra ma di chiunque abbia una insana voglia di dominio prevaricazione ed abbia una stupida vocazione da ducetto frustrato.
RispondiEliminaGiorno di memoria e di impegno, è proprio così.
RispondiEliminaNon si combatte solo con le armi.
RispondiEliminaBuon 25 aprile!