Madrid, Palazzo delle Poste: installazioni artistiche, 04.23 |
Doveva essere migliore degli altri il nostro ventesimo secolo.
Non farà più in tempo a dimostrarlo,
ha gli anni contati,
il passo malfermo,
il fiato corto.
Sono ormai successe troppe cose
che non dovevano succedere,
e quel che doveva arrivare
non è arrivato.
Ci si doveva avviare verso la primavera
e la felicità, fra l'altro.
La paura doveva abbandonare i monti e le valli,
la verità doveva raggiungere la meta
prima della menzogna.
Certe sciagure
non dovevano più accadere,
ad esempio la guerra
e la fame, e così via.
Doveva essere rispettata
l'inermità degli inermi,
la fiducia e via dicendo.
Chi voleva gioire del mondo
si trova di fronte a un compito
irrealizzabile.
La stupidità non è ridicola.
La saggezza non è allegra.
La speranza
non è più quella giovane ragazza
et caetera, purtroppo.
Dio doveva finalmente credere nell'uomo
buono e forte,
ma il buono e il forte
restano due esseri distinti.
Come vivere? - mi ha scritto qualcuno
a cui io intendevo fare la stessa domanda.
Da capo e allo stesso modo di sempre,
come si è visto sopra,
non ci sono domande più pressanti
delle domande ingenue.
Wislawa Szymborska: La gioia di scrivere, tutte le poesie (1945-2009),
a cura di Pietro Marchesani, pag. 449, Adelphi, Milano
Madrid, Palazzo delle Poste, Plaza de Cibeles |
Poesia stupenda e vera. Purtroppo temo che potrebbe anche rivelarsi perfetta per la fine di questo secolo ora in atto. E questa, per l'umanità, sarebbe la sconfitta più grande, forse quella definitiva.
RispondiEliminaDaniele: concordo con quanto scrivi, parola per parola...
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