giovedì 27 aprile 2023

Scorcio di secolo

Madrid, Palazzo delle Poste: installazioni artistiche, 04.23
Doveva essere migliore degli altri il nostro ventesimo secolo.
Non farà più in tempo a dimostrarlo,
ha gli anni contati,
il passo malfermo,
il fiato corto.

Sono ormai successe troppe cose
che non dovevano succedere,
e quel che doveva arrivare
non è arrivato.

Ci si doveva avviare verso la primavera
e la felicità, fra l'altro.

La paura doveva abbandonare i monti e le valli,
la verità doveva raggiungere la meta
prima della menzogna.

Certe sciagure
non dovevano più accadere,
ad esempio la guerra
e la fame, e così via.

Doveva essere rispettata
l'inermità degli inermi,
la fiducia e via dicendo.

Chi voleva gioire del mondo
si trova di fronte a un compito
irrealizzabile.

La stupidità non è ridicola.
La saggezza non è allegra.

La speranza
non è più quella giovane ragazza
et caetera, purtroppo.

Dio doveva finalmente credere nell'uomo
buono e forte,
ma il buono e il forte
restano due esseri distinti.

Come vivere? - mi ha scritto qualcuno
a cui io intendevo fare la stessa domanda.

Da capo e allo stesso modo di sempre,
come si è visto sopra,
non ci sono domande più pressanti
delle domande ingenue.

Wislawa Szymborska: La gioia di scrivere, tutte le poesie (1945-2009), 
a cura di Pietro Marchesani, pag. 449, Adelphi, Milano









Madrid, Palazzo delle Poste, Plaza de Cibeles



2 commenti:

  1. Poesia stupenda e vera. Purtroppo temo che potrebbe anche rivelarsi perfetta per la fine di questo secolo ora in atto. E questa, per l'umanità, sarebbe la sconfitta più grande, forse quella definitiva.

    RispondiElimina
  2. Daniele: concordo con quanto scrivi, parola per parola...

    RispondiElimina