sabato 15 aprile 2023

Hanno ammazzato Vittorio: Vittorio è vivo...

Vittorio Arrigoni
      Vittorio ci toglie ogni alibi. Turba le nostre coscienze. Ci ricorda che, se la sua vita è stata una vita speciale, “Palestina è anche fuori dall’uscio di casa” e ciascuno può, deve fare la su parte perché la pace, la giustizia, la solidarietà ci diventino compagne, ovunque noi viviamo.
     Ai ragazzi che incontro nelle scuole (…) io racconto della nostra vita insieme, di come abbia sempre parteggiato per lui e per i suoi sogni. Di quanto Vittorio ci abbia sempre tenuto nel cuore, anche se la sua casa era diventata la Palestina. Parlo del lungo cammino interiore e concreto che ha portato la sua anima inquieta alla scelta definitiva di porsi totalmente dalla parte degli umili e degli oppressi, convinto che quella fosse la ragione del suo esistere.
     Dico ai ragazzi di non avere mai paura di sognare e di sognare in grande, di guardarsi attorno e sapersi indignare per le ingiustizie, di pensare a Vittorio come all’amico, al buon compagno di viaggio che ti aiuta a trovare la direzione quando sei al bivio.
     Alla domanda che sempre mi viene posta, se adesso non avrei voluto che mio figlio avesse scelto una vita normale, rispondo loro, con il cuore stretto, che sì, qualche volta l’ho pensato
“Ma voi, - dico ai ragazzi - i figli che tanto amiamo, non siete nostri. Vi cresciamo, cerchiamo di educarvi, ma non dobbiamo imprigionarvi, dobbiamo lasciarvi volare con le vostre ali sulle strade che avete scelto, perché ci vorrete ancora più bene.” 
Sono contenta di come ha vissuto Vittorio. Forse i profeti oggi non ci sono più, ma qualcuno di loro ogni tanto passa su questa Terra. 
Profeta non è l’uomo migliore degli altri, ma colui che vede lontano, ci fa aprire gli occhi e ci indica la via.


Egidia Beretta Arrigoni, Il viaggio di Vittorio, Baldini Castoldi Dalai, MIlano, 2013, pp.158,159


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