Caro papà,
saresti stato fiero del mio tesserino rosso di giornalista, del primo libro pubblicato, di quello che vado scrivendo…Saresti stato il mio lettore più assiduo, critico e attento.
Avresti amato immensamente Irene e Riccardo, che hai abbracciato piccolini… Luciano, che non hai fatto in tempo a conoscere. Oggi saresti stato un ottimo nonno, ricco di cura e sorrisi.
Ci sei sempre, all’inizio e alla fine dei miei gesti e delle mie fibre più autentiche: eri contento del mio essere insegnante, saresti stato ultra-felice, oltre che della mia passione per la scrittura, per il mio lavoro di volontaria in carcere, per il mio impegno ecologista e nonviolento.
A volte, mi sovviene la dolcezza passata della tua presenza, del tuo conforto, del tuo perenne sorriso. Che mi mancano tanto.
Sono comunque stata fortunata a essere tua figlia e cerco di abitare la tua 'presenza' e il tuo infinito sorriso. Grazie, papà.
(chissà forse sei stato uno dei 36 giusti che salvano il mondo…)
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