domenica 21 settembre 2025

"L'utilità dell'inutile": l'ultima lezione del professore Nuccio Ordine

      Palermo – La riedizione del saggio L’utilità dell’inutile (La nave di Teseo, Milano, 2023) scritto da Nuccio Ordine già nel 2013 e ripubblicato nell’ottobre 2023, pochi mesi dopo la morte improvvisa dell’autore, si può considerare una sorta di suo testamento spirituale.
    Nel testo, infatti, il professore Ordine (che è stato docente ordinario di Letteratura italiana nell’Università della Calabria) nega con forza che sia utile alla società solo ciò che produce profitto: “Esistono saperi fine a sé stessi che – proprio per la loro natura gratuita e disinteressata, lontana da ogni vincolo pratico e commerciale – possono avere un ruolo fondamentale nella coltivazione dello spirito e nella crescita civile e culturale dell’umanità. All’interno di questo contesto, considero utile tutto ciò che ci aiuta a diventare migliori”.
E scrive nell’introduzione: “L’utilità dei saperi inutili si contrappone radicalmente all’utilità dominante che, in nome di un esclusivo interesse economico, sta progressivamente uccidendo la memoria del passato, le discipline umanistiche, le lingue classiche, l’istruzione, la libera ricerca, la fantasia, l’arte, il pensiero critico e l’orizzonte civile che dovrebbe ispirare ogni attività umana. Nell’universo dell’utilitarismo, infatti, un martello vale più di una sinfonia, un coltello più di una poesia, una chiave inglese più di un quadro: perché è facile capire l’efficacia di un utensile mentre è sempre più difficile comprendere a cosa possano servire la musica, la letteratura o l’arte”.
Ancora: “Certo non è facile capire, nel nostro mondo dominato dall’homo oeconomicus, l’utilità dell’inutile e, soprattutto, l’inutilità dell’utile (quanti beni di consumo non necessari ci vengono venduti come indispensabili?). Fa male vedere gli esseri umani, ignari della crescente desertificazione che soffoca lo spirito, consacrati esclusivamente ad accumulare soldi e potere. (…) Fa male vedere uomini e donne impegnati in una folle corsa verso la terra promessa del guadagno, dove tutto ciò che li circonda – la natura, gli oggetti, gli altri esseri umani – non suscita alcun interesse”.
       Il saggio, di gradevole lettura e adatto a ogni genere di pubblico, è suddiviso in tre parti: la prima si occupa dell’utile inutilità della letteratura e cita vari testi e autori a proposito; la seconda è dedicata agli effetti disastrosi prodotti dalla logica del profitto nel campo dell’insegnamento, della ricerca e delle attività culturali in generale; nella terza parte, infine vengono riletti alcuni classici che hanno mostrato “la carica illusoria del possedere e i suoi effetti devastanti sulla ‘dignitas hominis’, sull’amore e sulla verità”.
       Nella prima parte, Nuccio Ordine ci ricorda innanzitutto una verità fondamentale: (continua su il Punto Quotidiano)


Maria D'Asaro, 21 settembre 2025, il Punto Quotidiano

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