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| Maurilio Catalano: Mongolfiere | 
          "In un’ottica esistenziale, la Gestalt Therapy guarda al next, a quella direzione verso cui l’organismo sta andando. Ciò che il terapeuta o il counsellor è chiamato a fare è muoversi nella direzione verso cui l’altro si sta dirigendo. Rispetto ad uno sfondo, è figura il presente e il presente è sempre in divenire: è in un’ottica evolutiva che qualsiasi evento si inscrive ed è secondo un’ermeneutica evolutiva che va guidato e disincagliato là dove si fosse bloccato. «La clinica della GT punta a creare una relazione terapeuta-paziente nella quale venga attraversata ed elaborata l’angoscia del paziente nel portare avanti le intenzionalità relazionali e così vengano ricostruiti possibilità e percorsi che conducono al contatto pieno».
Intenzionalità relazionale si definisce appunto la spinta a cercare l’altro, ad incontrarlo, ad esprimersi nell'incontro, a sentirsi visto e capito e a vedere l’altro, ad ascoltarlo e ad arricchirsene. Una sorta di dynamis che attrae reciprocamente e che fa muovere gli umani facendoli tendere l’uno verso l’altro.
        La gioia, la pienezza, la soddisfazione di esistere nascono dall’incontrarsi con un Tu significativo in modo autentico e soddisfacente. «Il soggetto entra in contatto con il fluire dei propri vissuti, delle proprie intenzionalità nel qui-e-adesso delle esperienze e diventa capace di condividere, con onestà e congruenza, il proprio mondo interiore, imparando insieme a comprendere empaticamente l’altro».
Andare verso il contatto significa seguire l’onda di energia che, ricca delle certezze sensoriali che la funzione-Es esprime e della loro valutazione da parte della funzione-Personalità, imbocca una scia che la GT definisce direzionalità, cioè quel passo avanti della propria vita verso cui l’organismo tende. La direzionalità è come un moto interiore che, di esperienza in esperienza, porta ogni soggetto a costruire una propria storia fatta di masticazione, di elaborazione e assimilazione del passato, di nutrimento del presente, di azioni verso il nuovo".
Agata Pisana La giusta distanza dalle stelle, pagg.107/108
(Domenica prossima la recensione del testo)
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