LUISA MURARO: SE LA MADRE DELLA BAMBINA
[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) il seguente articolo apparso sul quotidiano "Metro" del 26 maggio 2011 col titolo "Papa' di Elena da assolvere".)
[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) il seguente articolo apparso sul quotidiano "Metro" del 26 maggio 2011 col titolo "Papa' di Elena da assolvere".)
Condivido la riflessione di Luisa Muraro.
Se la madre di Elena lo difende, noi assolviamo il padre. Parlo di quel pover'uomo che ha causato la morte della figlia da lui dimenticata all'interno dell'auto chiusa sotto il sole. Non e' il primo ma speriamo con tutto il cuore che sia l'ultimo. La paternita' come l'intendiamo oggi e' relativamente nuova e gli uomini la stanno imparando. Anzi, in parte, la stanno inventando; la maternita' infatti non e' un modello, e' altra cosa: biologica, potente e non imitabile.
Ci sono uomini che protestano perche', quando si separano dalla madre dei loro figli, la giustizia non considera i loro sentimenti paterni quanto quelli materni. La protesta e' sbagliata se si pretende la parita', che non esiste su questo terreno. Ma ha valore se quello che la protesta esprime non e' il possesso, non e' la ripicca, ma un serio impegno affettivo verso i figli. A questi padri si chiede solo una cosa, di mostrarlo. Come, per esempio? Rispettando, nella donna che non amano piu', la madre dei loro figli.
Una poetessa ha scritto, rivolgendosi a Dio: "Se tu fossi una madre..." Gli uomini si ispirano troppo a un Dio maschile. Ero in taxi quando la radio annuncio' che non c'erano piu' speranze di salvare la bambina Elena. Dopo un silenzio, scoppio' un contrasto tra me e il tassista, lui trovava che l'uomo fosse colpevole e andasse punito, io gli opposi che non era il caso di aggiungere castigo a castigo, lui di rincalzo a dire: poi dimentichera' tutto.
Ci sono uomini che protestano perche', quando si separano dalla madre dei loro figli, la giustizia non considera i loro sentimenti paterni quanto quelli materni. La protesta e' sbagliata se si pretende la parita', che non esiste su questo terreno. Ma ha valore se quello che la protesta esprime non e' il possesso, non e' la ripicca, ma un serio impegno affettivo verso i figli. A questi padri si chiede solo una cosa, di mostrarlo. Come, per esempio? Rispettando, nella donna che non amano piu', la madre dei loro figli.
Una poetessa ha scritto, rivolgendosi a Dio: "Se tu fossi una madre..." Gli uomini si ispirano troppo a un Dio maschile. Ero in taxi quando la radio annuncio' che non c'erano piu' speranze di salvare la bambina Elena. Dopo un silenzio, scoppio' un contrasto tra me e il tassista, lui trovava che l'uomo fosse colpevole e andasse punito, io gli opposi che non era il caso di aggiungere castigo a castigo, lui di rincalzo a dire: poi dimentichera' tutto.
Pensai: dovremmo augurarcelo, ma non osai dirlo. E' stato allora che ho coniato quella frase, che suona come un principio da far valere nelle aule di giustizia: se la madre della bambina lo difende, noi lo assolviamo.