Una cosa è ormai chiarissima: il compito fondamentale della scuola non è insegnare nozioni, ma aiutare i ragazzi a pensare. Martha C. Nussbaum, una delle piu' influenti pensatrici contemporanee, lo esplicita benissimo con questo suo scritto dal titolo: "Il fascino di vedere il mondo con gli occhi degli altri", pubblicato dal quotidiano "La Repubblica" il 15 aprile 2011.
Dove va oggi l'istruzione? Non si tratta di una domanda da poco. Una democrazia si regge o cade grazie al suo popolo e al suo atteggiamento mentale e l'istruzione e' cio' che crea quell'atteggiamento mentale.
Malgrado cio', assistiamo a cambiamenti radicali nella pedagogia e nei programmi scolastici, sia nelle scuole che nelle universita', cambiamenti sui quali non si e' riflettuto a sufficienza.
La maggior parte dei Paesi moderni, ansiosi di crescere economicamente, hanno cominciato a pensare all'istruzione in termini grettamente strumentali, come ad una serie di utili competenze capaci di produrre un vantaggio a breve termine per l'industria. Cio' che nel fermento competitivo e' stato perso di vista e' il futuro dell'autogoverno democratico.
Come Socrate sapeva molti secoli fa, la democrazia e' "un cavallo nobile ma indolente". Per tenerla sveglia occorre un pensiero vigile. Cio' significa che i cittadini devono coltivare la capacita' per la quale Socrate diede la vita: quella di criticare la tradizione e l'autorita', di continuare ad analizzare se stessi e gli altri, di non accettare discorsi o proposte senza averli sottoposti al vaglio del proprio ragionamento.
Oggi la ricerca psicologica conferma la diagnosi di Socrate: la gente ha la preoccupante tendenza a sottomettersi all'autorita' e alle pressioni sociali. La democrazia non puo' sopravvivere se non poniamo un limite a questi pericolosi atteggiamenti, coltivando l'attitudine a pensare in modo curioso e critico. Fin dal tempo in cui Socrate esortava gli ateniesi a non "vivere una vita senza indagine", sono soprattutto gli studi umanistici, e in particolare la filosofia, a permettere di coltivare tali capacita'.
Coltivare l'argomentazione di Socrate favorisce inoltre un sano rapporto tra i cittadini nel momento in cui essi discutono di importanti questioni all'ordine del giorno. I mezzi di comunicazione moderni amano le frasi lapidarie e la sostituzione di un'autentica discussione con l'invettiva. Cio' crea una cultura politica degradata.
In un corso di filosofia, invece, gli studenti imparano a sviscerare l'argomentazione dell'avversario e a chiedere quali sono gli assunti sui quali essa si basa. Nel fare cio', spesso gli studenti scoprono che le due parti, in realta', hanno molto in comune e sorge in loro la curiosita' di vedere in cosa realmente essi divergono, anziche' considerare la discussione politica semplicemente un mezzo per segnare punti a favore della propria squadra e di umiliare l'avversario. La filosofia contribuisce cosi' a creare uno spazio realmente deliberativo e questo e' cio' di cui abbiamo bisogno, se vogliamo risolvere gli enormi problemi che affliggono tutte le democrazie moderne.
Ai cittadini occorre anche la conoscenza della storia, i fondamentali delle principali religioni e del modo in cui funziona l'economia globale. Ancora una volta, gli studi umanistici sono essenziali a questo sforzo di comprensione globale: lo studio della storia del mondo e delle principali religioni, lo studio comparato della cultura e la comprensione di almeno una lingua straniera, sono tutti elementi essenziali nel favorire una sana discussione circa i pressanti problemi del mondo.
Inoltre, questo insegnamento storico deve includere un elemento socratico: gli studenti devono imparare a valutare l'evidenza, a pensare da soli sui diversi modi in cui essa puo' essere collocata e messa in atto nella realta' attuale.
Percio', per realizzare un'idea soddisfacente di cittadinanza globale, abbiamo bisogno anche della filosofia. Infine, i cittadini devono essere in grado di immaginare come appare il mondo agli occhi di coloro che si trovano in una situazione diversa dalla loro.
Gli elettori che prendono in esame una proposta che interessa gruppi diversi (razziali, religiosi, ecc.) all'interno della loro societa', devono essere in grado di immaginare le conseguenze che tali proposte hanno sulla vita delle persone reali e cio' richiede un'immaginazione coltivata. In che modo si coltiva l'immaginazione? Tutti noi veniamo al mondo muniti di una rudimentale capacita' di positional thinking, di pensare dal punto di vista degli altri, ma tale capacita', solitamente, opera in un ambito limitato, nella sfera familiare, e richiede un ampliamento e un perfezionamento intenzionali.
Questo significa che abbiamo bisogno della letteratura e dell'arte, attraverso le quali raffiniamo quello che il grande romanziere afroamericano Ralph Ellison definiva il nostro "occhio interiore", imparare a vedere coloro che sono diversi da noi non soltanto come un minaccioso "altro" ma come esseri umani totalmente eguali, con aspirazioni e obiettivi propri.
Ciononostante, in tutto il mondo, gli studi umanistici, l'arte e persino la storia vengono eliminati per lasciare spazio a competenze che producono profitti, che mirano a vantaggi a breve termine (…).
Dobbiamo opporci con forza ai tagli agli studi umanistici, sia nell'istruzione scolastica che in quella superiore, affermando con fermezza che tali discipline apportano elementi senza i quali le democrazie moderne, come quella ateniese prima di Socrate, sarebbero ancora una volta dominate da una mentalita' gregaria e dalla deferenza verso i capi carismatici.
Questo sarebbe uno scenario terribile per il nostro futuro.
Condivido in pieno tutto ciò che hai detto in questo bellissimo post!
RispondiEliminaAl desiderio di imparare e di imparare a pensare, dovremmo aggiungere anche la consapevolezza di "sapere di non sapere" (tanto per rimanere in ambito socratico), una delle poche cose che può spingerci all'umiltà e alla voglia di continuare a conoscere e a rapportarci con gli altri.
Filosofia era la mia materia preferita al liceo e una di quelle che ha contribuito a formare in me la logica e la riflessione. La filosofia dovrebbe essere studiata in tutte le scuole e non sono nei licei!