venerdì 20 maggio 2011

Il ragazzo con la pistola

     E’ ovvio: sarà una pistola giocattolo. Però un ragazzino che punta la pistola finta a un coetaneo, e dice con la faccia feroce: “Ti ammazzo”, mi fa ugualmente pensare. Si sa, i ragazzini spesso ci imitano. Che cosa copiano nelle borgate palermitane? Violenza e arroganza, voglia di prevaricare e di imporsi. Intanto, alzando la voce e facendo a pugni. Oppure brandendo un coltello o una pistola, magari vera. E poi alcuni passano a riscuotere il pizzo o a taglieggiare la ditta che non paga.
Sono passati diciannove anni dal suo assassinio, ma a me Giovanni Falcone manca moltissimo. Mi manca il giudice intelligente e tenace, mi manca il concittadino ironico e onesto. Vorrei tanto che a Palermo i ragazzi di periferia avessero lui e Paolo Borsellino come modelli di vita. E che ci fossero altri don Puglisi, che li guidino verso ideali diversi.
     Senza pistole, vere o finte che siano.

Maria D’Asaro, “Centonove”, 20.5.2011

4 commenti:

  1. Concordo appieno. Penso che la pistola giocattolo, il coltello, o il più moderno videogioco sparatutto, dipendano dal cervello che li comanda, ovvero dalla più o meno adeguata formazione (ambiente) che il potenziale ragazzino "killer" ha ricevuto. In questo caso Darwin insegna, ma a quanto pare non abbiamo imparato abbastanza. Quando assisto ad un servizio come QUESTO (i più sensibili potranno astenersi), mi accorgo di quanto contemporaneamente si evolvano i parassiti, per un altro verso anch'essi vittime. Grazie Maruzza, le patate bollenti non si raffreddano se non ci si soffia lentamente sopra.

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  2. @dr.Peter: Grazie del commento. Grazie del servizio, dolorosissimo e necessario insieme. Forse lo utilizzerò anche a scuola. Grazie, infine, della tua costante e affettuosa presenza.

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  3. E' vero, non bisogna dare in mano ai bambini certi strumenti con leggerezza, anche se sono "solo" giocattoli. Il gioco fa parte dell'educazione dei più piccoli, costituisce uno degli imprinting che ti porterai dietro anche nella vita adulta.

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  4. @Vele Ivy: sono d'accordo con te. Il gioco è un prepararsi alla vita. "Dimmi come giochi e ti dirò chi sei/sarai". Grazie sempre della tua attenzione affettuosa. Buona domenica!

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